lunedì 9 luglio 2012

LE ASPETTATIVE...

Secondo voi, quanto le aspettative possono influenzare il nostro modo di lavorare?
E' una bella domanda visto che lavorando sulle persone, spesso dobbiamo poi rendere loro conto!
Partirei con il dire che le aspettative in generale, sono nemiche del massaggio o trattamenti che siano, creando solo ansia e agitazione.

Molti riceventi spesso pretendono risultati immediati, o risposte ai loro problemi o conoscere il senso della vita (eheheheh) ma non è così che funziona nella realtà perchè le risposte, non le diamo noi in quanto operatori, ma il corpo del ricevente in quanto fonte di informazioni energetiche.

Questa cosa, personalmente mi è capitata spesso durante le sedute riflessologiche dove le persone, hanno una visione della riflessologia troppo legata all'aspetto diagnostico e del curare o trattare problematiche specifiche. Ricordo a tutti gli operatori e riceventi, che la riflessologia plantare, non diagnostica nulla e di conseguenza non cura nulla, la sua funzione, non è come quella di una lastra, risonanza o ecografia, ma quella di riattivare le risorse vitali innate che sono in grado di autosostenere l'essere umano.

L'operatore, può percepire disarmonie energetiche in base a parametri Kyo Jitsu, o in base alla fisiognomica del piede, e lavora sui meccanismi energetici funzionali (per comprendere meglio, si può prendere come esempio i post da me inseriti che parlano delle funzioni energetiche divise per logge).

La bravura dell'operatore quindi, non sta nell'indovinare dopo una seduta riflessologica, la patologia di cui soffre il ricevente, ma nel valutare i Kyo e Jitsu (vuoto/pieno) e vedere come questi si relazionano tra di loro, perchè il Jitsu va a malcompensare il Kyo, perchè il Kyo si trova in quella condizione, ecc ecc...

Una seduta riflessologica può dare molte risposte, ma non sono quelle che occidentalmente ci aspettiamo o immaginiamo; dobbiamo aprire la nostra mente verso altre forme di valutazione di noi stessi.

La cosa migliore da fare quindi, è non creare aspettative ne nel ricevente, ne in noi stessi.....mangiare un frutto acerbo, non ha lo stesso sapore di come quando è maturo!