domenica 23 settembre 2012

POESIA DI AKINOBU KISHI.

Gentili lettori, venerdì mi è arrivata una triste mail da parte della mia scuola di shiatsu la quale informa delle condizioni di salute del mio sensei Akinobu Kishi, il quale seppur cagionevole, ha voluto trasmetterci ancora un suo insegnamento, attraverso una poesia da lui scritta e che recita così:

Kishi non danza più, e non può danzare
non incontra e non insegna
non presenterà mai più il Seiki-Soho
appene appena continua: innocenza portata su un vento gradevole
lui stesso diventerà vento: delicatamente, silenziosamente, carezzando la tua guancia.
Benvenuto il vento: prosegue comunque e non rimane
questa è la modalità viva, della vita, questa è la natura.

                                                                            A.Kishi. 20 agosto 2012

Chi come me ha avuto il piacere di lavorare con lui o di conoscerlo, saprà benissimo quanto può rattristare il fatto di non poter seguire più i suoi insegnamenti.

Grazie maestro per quello che sei  stato in grado di trasmetterci fin d'ora e grazie per quello che ancora ci darai.

Dario

martedì 18 settembre 2012

MAL DI SCHIENA? PREMI QUI! LAVORA QUA! POST DEDICATO A COLORO CHE CREDONO CHE SE HAI UN MAL DI TESTA, TRATTI UN PUNTO E TUTTO PASSA.


Vi è mai capitato di recarvi o di trovarvi presso una libreria e cercare tra gli scaffali, testi utili e validi per approfondire meglio argomenti come lo shiatsu o la riflessologia plantare? A me capita spesso e spesso m’imbatto in testi che già dal titolo, ti fanno capire che con il semplice tocco di punti precisi, si possono risolvere molti problemi comuni come dolori alla cervicale o alla schiena, stitichezza, artrosi, dismenorrea ecc ecc.

Quanto però di tutto quello che si dice su un libro del genere, può essere realmente applicabile? Partiamo con il dire che tendenzialmente non ci sono particolari controindicazioni, ma può accadere che la superficialità di come viene spiegata ed interpretata l’applicazione di un trattamento su un testo di questo tipo, può causare non pochi disagi, per primo la mala informazione, secondo la pessima applicazione e terzo e più importante dare al lettore l’illusione di poter diventare un “terapista” e di poter trattare qualsiasi patologia o disturbo.
 Ho voluto aprire questa parentesi, perchè mi è tornata alla mente una storia reale raccontatami da un’amica e che per la dinamica, sembrerebbe nascere da una situazione simile, o magari no......magari è solo incompetente l’operatirce che l’ha trattata.
Veniamo comunque al caso che può essere di esempio per capire come ci si deve comportare seguendo un filone sicuramente più professionale e deontologico.
Tutto nasce da un mal di  schiena con forte dolore nella zona lombare, che la porta a rivolgersi ad una riflessologa la quale, una volta preso atto del problema inizia a trattare soffermandosi esclusivamente sul tratto riflesso del lombo.

La ricevente a fine trattamento però, ha incominciato ad accusare un forte dolore lombare con acutizzazione del disturbo.

Come mai è accaduto ciò? Considerando il fatto che a volte può succedere che ci sia un acutizzazione del dolore per poi tornare alla normalità, in questo caso però, sono stati commessi degli errori da parte della riflessologa a partire dagli aspetti deontologici per finire a quelli pratici.

Deontologicamente parlando, la prima cosa da fare quando un ricevente esprime un  disagio come un forte mal di schiena, è quella di indirizzarla presso il proprio medico curante per ottenere dallo stesso un’autorizzazione a farsi trattare con la Riflessologia plantare.
Da qui il primo errore dell’operatrice in questione in quanto non essendo una figura sanitaria, non può conoscere l’entità della patologia e di conseguenza non è in grado di valutare la natura del disturbo; proprio per questo, ha bisogno di essere autorizzata a trattare dal medico curante.

Se proprio comunque volessimo escludere l’aspetto deontologico, vediamo assieme quali sono gli errori pratici commessi dalla riflessologa.
Durante la fase di anamnesi, bisogna venire a conoscenza di tutti i fatti così da valutare al meglio il metodo di lavoro e non soffermarsi solo ed esclusivamente sul disturbo espresso perché alla radice, potrebbe esserci in realtà molto altro.

Trattare per lungo tempo e solo l’area riflessa della zona dolente, è un errore perché ci si focalizza esclusivamente sull’aspetto patologico (punto di vista occidentale), inoltre si va a sollecitare ulteriormente una zona già  di per se sovraccarica; ci si proietta così in una visione più terapeutica che olistica.
Il modo di trattare invece, andrebbe affrontato in maniera più articolata e funzionale in quanto noi disponiamo di un grande mezzo che è il QI e se correttamente indirizzato, può dare grandi risultati.

Personalmente per un problema di dolore lombare, avrei così trattato:

-Plesso solare; dato che radiandosi a 360 gradi può aiutare a rilassare e a distendere il ricevente che per il dolore, arriverà contratto e teso.
-mi soffermerei su tratto di rene uretere vescica in quanto facenti parte dell’elemento acqua, governano le ossa, più in particolare vescica urinaria che governa la colonna vertebrale.
-Circolazione, dato che apportare maggior irrorazione di sangue, permette anche un miglior nutrimento di organi e tessuti.
-linfa della schiena; per migliorare e la circolazione linfatica sul tratto del rachide.
-trattamento dell’area cervico dorsale; questo perché la colonna anche se divisa in sezioni, è comunque un’unica struttura e quindi distendere bene la muscolatura e liberare le articolazioni nel collo, favorisce per riflesso un allentamento di tensione sul tratto lombo sacrale.
-da non dimenticare assolutamente il trattamento di milza perché in caso di ernie discali, è quella che si occupa di mantenere gli organi in sede ed evita ptosi e prolassi.
Andrei a vedere anche l’area dell’intestino crasso e tenue dato che i loro punti shu si trovano proprio nella zona lombare e ne valuteri la qualità.

Eviterei di trattare in fasi troppo acute del dolore e se assume forti farmaci per alleviare lo stesso, questo perché la riflessologia entra in contrasto con le funzioni del farmaco. Sarebbe preferibile trattare a fine ciclo di assunzione per detossificare il corpo.
Dobbiamo tenere presente comunque la soggettività di ogni singolo caso, ecco perché in fase di anamnesi e di valutazione energetica, va preso in considerazione ogni piccolo dettaglio ed ogni  sfumatura, perché è  nelle piccole cose ed in quello che riteniamo superfluo che invece si nasconde la verità e le risposte che cerchiamo. Lasciarsi guidare dal flusso del QI, è molto più semplice che cercare di far passare un dolore o trattare disturbi di qui non ne conosciamo la natura.

Vorrei aggiungere che spesso i testi soprattutto di riflessologia, hanno questa cattiva abitudine es:
disturbi al fegato? trattare il punto del fegato, stitichezza? trattare l’intestino crasso e così via....

Che sia chiaro a tutti che nella realtà non è così, altrimenti tutti potremmo diventare riflessologi leggendo un libro; invito sempre le persone sia chi vuole conoscere e sia chi vuole ricevere, a non prendere con superficialità queste cose perchè potreste fare la fine della mia amica.

Prossimamente, darò anche indicazione su testi validi che possono essere consultati.
Un saluto e a presto...

Dario