lunedì 24 giugno 2013

MASSAGGI IN SPIAGGIA...

Bentrovati a tutti, oggi a fronte di una mia esperienza personale, vorrei parlarvi dei "massaggiatori" da spiaggia....avete presente? quelli che ogni estate passano tra gli ombrelloni a chiedere: "massaggio?"
Partirei con il raccontarvi la mia storia per arrivare ai mitivi per i quali è bene non farsi mettere le mani addosso in spiaggia.
Ad inizio giugno, vado a Milano marittima per passare un weekend al mare e mentre prendo il primo sole, spunta una ragazza cinese che mi dice: "massaggio?"
Io la osservo e noto che ha una mappa di riflessologia plantare solo del piede sinistro e oltretutto scritta in cinese. Allora penso: "tratterà solo il piede sinistro.....ma il destro?"
Incuriosito incomincio a farle qualche domanda e le chiedo dove e quanto tempo ha studiato riflessologia.
Mi risponde che ha studiato in cina per un anno.
Io la liquido dicendo che per poter esercitare, bisogna aver studiato almeno 3 anni con oltre 700 ore di formazione.
La cosa è finita li, ma ho trovato lo spunto per potervi dire le ragioni per le quali non bisogna farsi trattare dai "massaggiatori da spiaggia":
1) studi e formazione:
spesso non hanno la giusta formazione e sono limitati nelle tecniche e conoscenza teorica dei metodi. Ciò comprende anche la non conoscenza deontologica.
2) il basso costo della prestazione:
di solito predono circa 10/15 euro per un "massaggio" si economico, ma senza alcuna utilità dato che rimane superficiale ed inefficace. Il rischio inoltre è che se il ricevente soffre di disturbi ad esempio ernie discali, il "massaggiatore" non avrà mai l'accortezza di chiedere dove può e dove non può trattare perchè è tarato per far soldi e non per essere professionale.
3)l'igiene:
 il livello di igiene è bassissimo. Su una spiaggia, si suda e si entra in contatto con altre persone. Il "massaggiatore", tratta diversi "clienti" e non possiamo verificare se si lavi le mani prima e dopo ogni seduta. Se inoltre fa un massaggio riflessologico, non terrà sicuramente conto della presenza di verruche, o eventuali funghi che possono così, passare da un ricevente all'altro....questo sempre per il discorso che è più interessato a far soldi pittusto che accertarsi delle condizioni generali di ogni ricevente.
4) Il contesto:
quando mai, un professionista serio, si mette a fare massaggi tra gli ombrelloni? discrezione, privacy, ambiente accogliente ed igiene, vengono completamente a mancare.
5) l'uso dei prodotti quali oli e creme:
oli di origine sconosciuta, che vengono messi sulla pelle degli ignari riceventi senza sapere se possono creare reazioni allergiche o danni cutanei.
6) Il rispetto delle tecniche e di chi le pratica con professionalità:
 questo è un mercato che danneggia il settore non dal punto di vista economico, ma dal punto di vista della conoscenza; nel senso che porta i riceventi, come è successo nel mio caso, a conoscere la riflessologia in un contesto e nella forma più sbagliata possibile.
7) L'abusivismo:
ricordiamo che questi soggetti esercitano la "professione" abusivamente senza emissione di scontrini o fatture.
8) Lo sfruttamento:
chi ci può confermare che dietro questi massaggi eseguiti da cinesi, non ci sia dietro un'organizzazione criminale che li sfrutta? Non vorrei essere estremista, ma non lo escluderei!

Per ora non mi vengono in mente altri motivi, ma credo che siano già sufficienti questi per farvi desistere dal ricevere un massaggio in spiaggia!
Ricordo comunque che alcuni lidi, sono ben attrezzati per fare massaggi ed è preferibile rivolgersi a loro per avere almeno la certezza di farlo in un contesto più sano! ciò non toglie che il ricevente deve avere sempre l'accortezza chiedere all'operatore, formazione e competenze.
In conclusione, non fate massaggi in spiaggia .......rivolgetevi sempre a persone qualificate!
Buona estate a tutti e a presto...

Dario

giovedì 6 giugno 2013

SHIATSU E FISICA QUANTISTICA

Buon pomeriggio a tutti!
Stamane ho avuto il piacere di trattare una mia ricevente ed a fine seduta, si parlava di come lo shiatsu potesse sortire effetti tangibili e visibili a quelli che sono gli stimoli energetici partendo dalla qualità e caratteristiche di ogni singolo meridiano.
Fu così che mi tornò alla mente, il convegno che ho seguito a Milano lo scorso Febbraio sulla fisica quantistica e di come questa possa dare una chiave interpretativa ed un senso, a quelli che sono i "movimenti" energetici.
A tal proposito tempo fa, uscì un articolo di Patrizia Stefanini, fondatrice ed insegnante dell'istituto europeo shiatsu di Milano e Firenze, dove affronta proprio questo tema.
Qui di seguito allego il testo tratto da MessaggiShiatsu.

Negli ultimi tre o quattro secoli la tendenza della scienza è stata quella di cercare di definire una totale divisione tra soggetto ed oggetto, mente e natura.
Galileo Galilei (1564-1642) fu il primo ad usare con regolarità la sperimentazione per investigare i fenomeni naturali (…e imprigionato dall’inquisizione per aver suggerito l’ipotesi che i pianeti ruotassero intorno al sole).
“Misura il misurabile e rendi misurabile ciò che non lo è” (Galileo) è divenuta la frase ispiratrice, il motto del moderno pensiero scientifico e filosofico e sottolinea l’approccio occidentale attuale alla salute ed alla medicina.
Nella moderna ricerca scientifica l’oggettività è ancora un principio base che viene però sempre più messo in questione sia all’interno che all’esterno della comunità stessa.
Nel ventesimo secolo l’esplorazione del mondo subatomico ha rivelato la natura intrinsecamente dinamica della materia. Non si ritiene più che la materia sia costituita da mattoni fondamentali, precisamente localizzabili nello spazio e nel tempo.
I costituenti dell’atomo sono configurazioni dinamiche che non esistono in quanto entità isolate ,ma in quanto parti interagenti di una inestricabile rete di interazioni.

Una “inestricabile rete di interazioni”: non è questo un modo stupendo di descrivere il sistema dei meridiani di Masunaga usato nello shiatsu?
In effetti l’attuale visione del mondo subatomico contiene in germe una visione di uomo e natura molto più evoluta, ove energia e materia non sono più entità separate, dove osservatore ed osservato non possono più essere separati, essendo essi stessi parte del fenomeno oggetto di studio.
La Fisica e la Matematica sono tutt’oggi le basi della Scienza. Nella Fisica moderna la vecchia visione Newtoniana / Cartesiana degli atomi come costituenti base è stata sostituita da una più complessa visione di interdipendenze ed interazioni, di energia e probabilità.
L’atteggiamento su cui si basa la Medicina occidentale ai giorni nostri è di suddividere e categorizzare. Nel frattempo, l’esplorazione a livello subatomico denuncia quanto semplicistica ed inadeguata sia una visone basata su questi principi. Se un’ atomo del fegato può essere descritto come una probabile vibrazione energetica interagente non sembrerebbe logico estrapolare che l’organo stesso può essere similmente descritto?
Analogamente nel Sistema Masunaga il meridiano non viene definito attraverso precisi riferimenti anatomici o punti ben localizzati, modalità usata dal modello tradizionale cinese. Masunaga suggerisce un approccio percettivo che richiede un adeguato atteggiamento mentale. Se siamo in grado di “allenare la mente” ad usare precise forme-pensiero, possiamo risuonare con l’energia del meridiano che stiamo cercando di contattare.
L’esperienza percettiva che ne risulta è ricca e significativa.
Parafrasando Masunaga stesso, i meridiani della sua rappresentazione energetica hanno natura e profondità variabile, ed il modo in cui si manifestano dipenderà dalla natura del trattamento dato e dalla natura dell’interazione tra operatore e cliente.
Ciò non significa che un sistema è giusto e l’altro è sbagliato: ognuno offre una peculiare visione del mondo, ciascuno nella sua specifica prospettiva (segni e sintomi nel caso del modello della Medicina Tradizionale Cinese, la persona nel suo processo di vita nel caso del sistema Masunaga ).
L’obiettivo del trattamento cambia a seconda della "Visione del Mondo" che abbiamo. In realtà, nulla nella nostra realtà quotidiana ci permette di comprendere gli strani fenomeni che dominano il mondo subatomico. Lo stesso Einstein pare abbia affermato: “La realtà è un’illusione, anche se alquanto persistente”. Nel mondo subatomico, le particelle si comportano come onde e viceversa, gli elettroni perdono la loro identità e si modificano a seconda di chi li osserva. Un singolo fotone sembra essere in due luoghi contemporaneamente.
Quando osservatore ed osservato sono pensati come parte del fenomeno stesso, non ha più alcun senso confrontare le informazioni raccolte, per esempio nella diagnosi di Hara. Ciò che si manifesta nell’incontro di due persone è unico ed appartiene a quel contesto specifico, non limitato ma arricchito dall’unicità dell’esperienza.
L’effettiva rivoluzione avvenuta con la teoria di Einstein fu l’abbandono dell’idea secondo la quale spazio e tempo fossero grandezze con valore assoluto. La teoria di Einstein suggerisce che tali valori sono elementi di un linguaggio che viene usato da un osservatore per descrivere un ambiente. Quindi, come tali, relativi all’osservatore ed all’ambiente stesso. Sia i fisici moderni che i mistici orientali affermano che tutti i fenomeni in questo mondo di cambiamento e trasformazione sono dinamicamente connessi. Sono inoltre d’accordo nel sostenere che sia la struttura della natura che i fenomeni in essa osservati non sono altro che creazioni della mente umana, che misura e classifica. Maya è il nome che a tutto ciò viene dato dagli induisti, mentre i buddisti parlano di Avydia.
Quando pratichiamo lo Shiatsu basato sul sistema Masunaga, vogliamo contattare una qualità vibrazionale che ha la sua massima probabilità di espressione lungo percorsi suggeriti sulla mappa. In questo contesto non siamo vincolati alle quattro dimensioni spazio-temporali che regolano la realtà quotidiana o alle leggi classiche che regolano i fenomeni naturali. Possiamo anche svincolarci dal modello tradizionale Cinese, che, similmente al modello occidentale prima di Galileo e delle sue esperienze con il telescopio, colloca l’uomo al centro dell’Universo, tra Cielo e Terra. La visione di Masunaga non è più così antropocentrica. L’uomo è, nell’ Universo, uno degli infiniti corpi energetici interagenti tra loro.
La spazialità non è più a tre dimensioni ed il fattore tempo non ha più un andamento lineare. Tutto è, in un certo senso, apparenza che si manifesta nel momento del presente. L’Universo che si svela e si rivela ai nostri sensi.
Come conseguenza di un’allargata definizione dei fattori Spazio e Tempo, il concetto del Kyo e Jitsu assume un significato più ampio rispetto al modello quantitativo di vuoto/pieno. Risulta superato anche il modello qualitativo, che vede nel Kyo un prima/causa/bisogno compensato da un jitsu dopo/effetto. Ora c’è una manifestazione “Kyo-Jitsu” che insieme rappresenta il “movimento in vita” di quell’essere umano, con una varietà di possibili sfumature per comprendere il processo in corso che prima si perdevano. Parlando di meridiano come ondalo spettro delle diverse frequenze di vibrazione che la descrive rappresenta le diverse manifestazioni di quel meridiano-funzione a tutti i livelli (fisico, emotivo, mentale, spirituale). Nello Shiatsu usiamo istintivamente vibrazioni e ritmi come strumento per sintonizzarci con l’energia a tutti questi diversi livelli. Questo forse è sufficiente a spiegare perché stili di shiatsu più statici sono efficaci soprattutto sul piano fisico ed emotivo, che corrisponde alla parte dello spettro di frequenze più basse. Spiega anche perché non sono possibili “ricette a priori” di intervento sul Kyo e sul Jitsu, esistendo possibili molteplici combinazioni di meridiani e livelli che danno alla stessa manifestazione sintomatica significati diversi, che richiederanno modalità di intervento differenziato. Quando lavoro cerco di non avere preconcetti riguardo al mio intervento. Desidero incontrare l’altro con un atteggiamento ed un tocco aperto, in grado di coglierne le diverse espressioni di vita. Solo così posso modulare la mia risposta cercando la risonanza, “l’eco vitale” che nel suo manifestarsi fornirà informazioni preziose per il trattamento. A volte, in una frazione di secondo, l’intera vita del ricevente sembra scorrere davanti a noi, e ciò merita il più profondo rispetto, prima ancora della comprensione del fenomeno stesso. Con umiltà, durante la seduta shiatsu, cerco di sostenere il mio ricevente a riconoscere le sue risorse e potenzialità affinché possa utilizzarle al meglio per la sua vita. 

Un saluto e a presto
Dario