venerdì 27 settembre 2013

L'IMPORTANZA DELLA FISIOGNOMICA DEL PIEDE

buongiorno a tutti! 
Torniamo a parlare di riflessologia plantare e più in particlare, di fisiognomica e dell'importanza che ha nel trattamento riflessologico. C'è da sapere, che l'operatore ancor prima di iniziare il trattamento, deve svolgere un compito di ricerca che può essere diviso in: indagine visiva, tattile ed identificazione delle informazioni. 
Dato che ogni piede è diverso da soggetto a soggetto, possiamo attraverso la fisiognomica, incominciare ad avere un quadro generale delle condizioni del ricevente ancor prima di iniziare il trattamento; si dovrà così tenere in considerazioni dei seguenti aspetti: 
-qualità della pelle (secca, ruvida, screpolata..) 
-colore della pelle 
-cicatrici 
-nei, efelidi 
-rughe e pieghe della pelle 
-cicatrici (anche non cicatrizzate) 
-piaghe 
-unghie 
-struttura ossea e cutanea 
-arcata plantare 
-dita 
-dimensione del piede in base alla persona 
-distribuzione e scarico del peso 
-confronto tra i due piedi -escrescenze ossee 
-odore (identificativo per segnalare specifici disturbi di origine linfatica, digestiva ecc ecc). 

La prima valutazione energetica/funzionale, avviene attraverso questi meccanismi che a seconda della caratteristica che mostrano, riescono ad indirizzare il riflessologo verso un programma di lavoro più specifico e mirato a ristabilire quel processo energetico in disarmonia e migliorare le condizioni generali del soggetto. Data la vasta gamma di interpretazioni nella fisiognomica, vorrei solo fare alcuni esempi per far comprendere come il riflessologo identifica i punti e dà loro un significato attenendosi solo alla "diagnosi" (energetica) visiva. 

Es 1: Uno squilibrio del rachide cervicale, può essere identificato con una ruga orizzontale marcata nella zona riflessa della base cranica. 
es 2: Uno squilibrio energetico della tiroide, può essere evidenziato da una macchia scura che compare alla base dell'unghia dell'alluce. 
es 3: un disturbo agli occhi, può essere evidenziato da duroni, cheratosi o rughe orizzontali che compaiono sul dorso del secondo e terzo dito. 
es 4: Un disturbo delle vie aeree più in particolare del polmone, può manifestarsi con una cheratosi estesa nel punto riflesso del polmone.
es 5: i piedi freddi possono essere segno di cattiva corcolazione ma nache di squilibrio energetico della milza. Al contrario, se sono invece molto caldi, può denotare uno squilibrio a livello ormonale. 

Gli esempi presi in considerazione, sono su base generica, dato che l'interpretazione dettagliata si fonda anche su altri elementi come tatto, trattmento e percezione energetica dei punti Kyo/jitsu. Quello che voglio sottolineare, è l'importanza che ha la fisiognomica nella riflessologia plantare perchè il trattamento comincia con gli occhi (naso ed orecchie) prima ancora che con le mani. Magari successivamente faremo ancora altri esempi di come i punti e le zone del piede possono essere interpretati in base al loro aspetto. Per ora vi saluto e vi rimando al prossimo post! 
A presto... 
Dario