mercoledì 10 aprile 2013

IN RIFERIMENTO ALLA LEGGE 4/2013...

Buongiorno a tutti,
ricordate la legge 4/2013? per i più distratti, è la prima vera legge che regolamenta e tutela le discipline bio naturali effettiva da questo febbraio circa e che ha lo scopo di tutelare attraverso le federazioni e le associazioni di categoria, la formazione di ogni operatore professionista indirizzando così l'utenza, sulla scelta di operatori qualificati. (tanto per sintetizzare).

Ho partecipato al convegno tenutosi a Milano in occasione di OLIS festival dove si affrontava questo argomento ed ho cercato di capire quali potessero essere i pro ed i contro di tale legge. Partendo dal presupposto che nonostante sia favorevole a questa legge, non nascondo alcuni dubbi e perplessità sulla vera capacità di applicazione e che tutt'ora sto cercando di valutare sotto tutti gli aspetti.

Non molto tempo fa, mi è giunta una mail dal portale mondo shiatsu gestito da Claudio Parolin che cerca in qualche modo di fare chiarezza su tale argomento facendo riferimento sia a fatti e sia ad una sua visione personale che in parte condivido ed in parte no. Vorrei pubblicarla, perchè ritengo giusto che tutti gli utenti interessati, abbiano una visione più ampia e possano avere degli elementi in più per poter giungere alle proprie conclusione in merito....cosa che farò anch'io, anche se i miei dubbi sono di natura diversa e che magari nei prossimi post, ve ne parlerò. Per ora, eccovi la mail giuntami:

"I FATTI:
a)      In Italia (e in Europa) l’esercizio delle professioni è libero!
Fanno eccezione le professioni regolamentate, quelle per  cui l’interesse generale è tale da risultare “prevalente” sulla libertà di professione. Queste professioni sono organizzate in Ordini e Collegi  (medici, ingegneri ecc.) o sono comunque regolamentate da una legge nazionale (estetiste, fisioterapisti ecc.). In Italia sono troppe e frenano la libera iniziativa e l’economia perché ha prevalso una difesa corporativa di chi difende gli interessi di casta. Tutti riconoscono (a parole)che per dare impulso all’economia bisogna liberalizzare, cioè ridurre le professioni organizzate e, quanto meno, evitarne di nuove.
b)      Ci sono quelli che vogliono una legge che regolamenti le professioni DBN
(vedi PdL Lucchese degli anni scorsi e raccolta di firme in corso ad opera di una associazione di Bologna che usa impropriamente il termine DBN intendendo in realtà MNC, medicine non convenzionali e parlando di pratiche terapeutiche)
c)       Ci sono quelli che vogliono invece che la pratica delle DBN resti libera e accessibile a tutti. Si tratta poi di tutelare la qualità della formazione e dei servizi alle persone con normative e organismi adeguati. Chiarisco con un esempio: la professione dell’operatore shiatsu può essere svolta da chiunque sia capace (o così sfrontato da dichiararsi capace pur essendo un praticone improvvisato – ma è così in tutti i settori professionali liberi); ci pensa poi il mercato a tagliar le gambe agli incapaci e premiare i professionisti di valore.
d)      Si può tutelare la qualità di scuole, formatori e operatori validi con un marchio di garanzia, un bollino blu apposto sull’attività di chi è in grado di assicurare servizi al cittadino/utente (trattamenti/consulenze e formazione) di buona qualità.
FIN QUI E’ CHIARO? PENSO DI SI’;  TUTTI NOI DELLE DBN ABBIAMO ADOTTATO LE POSIZIONI c) e d).
Molti per convinzione, alcuni per opportunismo
LE DIVERGENZE NASCONO SULLE MODALITA’ DI COSTRUZIONE DELLE TUTELE CHE POSSONO ESSERE AFFIDATE A:
1)      Registri Regionali (di Operatori e di Scuole e magari anche di Formatori) istituiti con Leggi Regionali che promuovono nel contempo le DBN sul territorio.
È la strada perseguita dal 2001 con la creazione delle DBN e l’approvazione di 10 leggi regionali in 6 regioni; alcune leggi regionali sono state abrogate dalla Corte Costituzionale (perché cadevano nell’errore di istituire nuove professioni regolamentate, compito riservato a leggi nazionali) tranne 2, quella toscana (ancora a mezza strada) e quella lombarda finalmente (dopo 8 anni) arrivata alla pubblicazione dei Registri Regionali con i primi iscritti (vedi www.ifl.servizirl.it).
2)      Associazioni Professionali, libere e in concorrenza tra loro. È la via perseguita con la legge 4/2013 che disciplina le professioni libere (che restano libere), ovvero non organizzate in ordini e collegi.
MA IN REALTA’ LE DUE VIE NON SONO ALTERNATIVE E POSSONO BENISSIMO COESISTERE E PERFINO COLLABORARE. Basti dire che il Comitato Tecnico Scientifico (di seguito CTS) che ha in pratica tutti i poteri nell’applicazione delle legge lombarda (con la supervisione della Giunta Regionale, ovviamente) è formato unicamente da rappresentanti delle scuole DBN storiche e delle Associazioni Professionali storiche.
QUALI SONO LE DIFFERENZE ?
1)      La via delle regioni (nell’unica realtà già arrivata a regime, ovvero la Regione Lombardia):
il Registro Operatori è composto dagli operatori che hanno una formazione completa regionale (Attestato di Competenza Regionale) o una formazione secondo i dettami del CTS e una esperienza lavorativa.
Il Registro degli Enti di Formazione è composto dalle scuole storiche selezionate secondo i parametri del CTS e gli Enti accreditati devono rispettano i parametri del CTS.
Quindi sono ambedue Registri estremamente qualificati e sotto il controllo puntuale della regione e del CTS (ovvero delle associazioni storiche delle DBN).
Sono Registri istituzionali di facile accesso e immediata consultazione sul sito della Regione Lombardia da parte di tutti i cittadini/utenti. 
2)      La via delle Associazioni Professionali: è caratterizzata dalle norme scritte dalla legge nazionale 4/2013; in sintesi:
a)      le Associazioni Professionali possono essere iscritte (se rispettano determinati requisiti) ad un elenco tenuto dal Ministero dello Sviluppo (potevano già essere iscritte in passato ad un elenco tenuto dal Ministero della Giustizia)
b)      le Associazioni Professionali possono inserire i propri iscritti in un elenco privato e rilasciare agli iscritti un “Attestato di Appartenenza” non di Competenza, ovvero una dichiarazione che attesta che Tizio è iscritto all’associazione e che per iscriversi sono necessari determinati requisiti formali e qualitativi (formazione, aggiornamento, assicurazione ecc.)
FINO A QUI I FATTI!
ORA IL PARERE
(mio, discutibilissimo ma alquanto autorevole o, perlomeno, informato, visto che sono un veterano esperto, che ho ideato le DBN e promosso le leggi regionali e nel contempo sono fondatore della FIS e dell’APOS, cioè ho promosso ambedue le vie).
1)      Ribadisco le 2 vie non sono alternative per cui val la pena di portarle avanti entrambe, anche perché le Associazioni Professionali sono protagoniste e controllori (in quanto membri del CTS) delle Leggi Regionali.
2)      Valutando il marchio di garanzia fornito a Operatori, Scuole e la tutela dell’ Utente è difficile non riconoscere che la credibilità e l’autorevolezza dei Registi Regionali (istituzionali) è più pesante  e più rassicurante per il cittadino/utente.
I Registri Regionali (se costruiti secondo la ns. impostazione – vedi attuazione in Regione Lombardia e nuova proposta per la Sicilia) sono molto più garantiti perché pubblicati sotto la responsabilità dell’istituzione regione e costruiti dagli esperti storici del settore (il CTS è formato dai rappresentanti di scuole storiche e associazioni professionali storiche).
3)      Le associazioni professionali sono enti privati che possono essere autorevoli e rigorosi, ma anche superficiali e truffaldini (ne conosciamo tutti dell’uno e dell’altro tipo) e i requisiti per l’ inserimento nell’elenco del Ministero sono basati su dati quantitativi (numero iscritti, servizi prestati ecc.) cioè numeri e soldi. Ed è molto difficile per il cittadino/utente distinguere quelli autorevoli dagli altri.
CONCLUSIONI (personali):
E’ evidente perciò che percorrere ambedue le vie (Registri Regionali e Associazioni Professionali) in sinergia è quanto di meglio possa esistere in un sistema di libera professione. Le Associazioni Professionali garantiscono i servizi e vigilano (attraverso i CTS) sui Registri  Regionali. Le Regioni, su impulso dei CTS, emarginano le Associazioni Professionali di dubbia serietà.
E allora perché Apos, Fis e altre associazioni professionali boicottano i Registri lombardi in tutti i modi, leciti e illeciti?
Lecito è sconsigliare i soci dall’iscriversi, illecito è l’utilizzo di cariche istituzionali –es. vicepresidenza del CTS o cariche nel Direttivo – per bloccare le adesioni facendo perdere tempo nelle sessioni di valutazione delle domande.
La FIS e la IAS in realtà hanno sempre boicottato le DBN!
(il SuperBossAssoluto in realtà fa l’omeopata e ha una cultura medicale consolidata; ha ribadito anche nell’ultimo Convegno delle DBN  a Olis festival in febbraio che le DBN sono curative, non interventi salvavita, ma comunque curano).
Ma l’Apos è stata la maggior promotrice delle DBN per 10 anni. Perché oggi boicotta? 
Aiutatemi, ma non riesco a trovare che una sola risposta: per paura di perdere tessere! Di perdere soldi e potere (in realtà 4 soldi e un ben misero potere)!
Ogni organismo tende inevitabilmente a autoconservarsi, è una legge di natura (vedi i partiti, i sindacati, gli ordini professionali ecc.); queste associazioni professionali sono diventate corporazioni che curano i prioritariamente i propri interessi, anche quando vanno contro gli interessi di operatori e utenti.
Per questo li definisco “i signori delle tessere” e, dopo 5 anni di assenza, sono stato “costretto” a riprendere la parola. Operatori, sveglia….
1.      Iscrivetevi ai Registri Operatori della Lombardia
(anche se la valutazione delle domande andrà a rilento fino a che saranno tollerati – per eccesso di democrazia – i boicottatori nell’organismo di valutazione).
2.        Attivatevi per proporre (o riproporre) una legge per le DBN nelle vs. regioni (se non siete lombardi o toscani) per aprire nuove strade
Quando avremo coinvolto 5 (o più) regioni sarà più agevole far passare una legge nazionale
Il CTS lombardo ha già approvato e condiviso con esponenti di altre regioni una proposta di legge nazionale. "

Questo è quanto!
Un saluto
Dario

martedì 2 aprile 2013

I CINQUE MOVIMENTI

 
(I CINQUE ELEMENTI IN MOVIMENTO) 
 
Buonasera a tutti,
ricordate il mio post sul sistema d'introduzione ai meridiani? Con questo post invece, arriviamo al punto in cui si può comprendere come le funzioni e ed il sistema Jin Luo, interagiscono tra di loro portando a quello che viene definito "5 elementi in movimento". 
 
Si è visto in precedenza la teoria dello Yin e dello Yang e le leggi che ne governano il loro equilibrio. Per le caratteristiche tipiche di ognuno dei due simboli si è potuto associare ad ognuno di essi un elemento chi in natura potesse esprimere al massimo il tipo di energia che lo Yin e lo Yang esprimono.
Dunque allo Yin si è associato per analogia l’elemento acqua, mentre allo Yang si è associato sempre per analogia l’elemento Fuoco. Abbiamo anche visto che lo Yin rappresenta il basso, la profondità, l’interno, mentre lo Yang rappresenta, invece, l’alto, l’esteriore, il movimento. Potremmo quindi per comodità esprimere questo concetto con un piccolo diagramma posizionando lo Yin in basso, lo Yang in alto lungo un asse così detto dei culmini:
Viene detto asse dei culmini perché nella trasformazione naturale che abbiamo dallo Yin allo Yang, gli estremi rappresentano proprio il culmine della manifestazione energetica della due energie, oltre il quale si ha il cambiamento verso il suo opposto.
Ricordiamo nel diagramma del Tai Chi Tu che la generazione reciproca dello Yin e dello Yang rappresentata con linee curve che meglio indicano il lento e graduale mutarsi di una energia verso l’altra. Dunque viene spontaneo pensare che ci saranno dei momenti, dei punti di riferimento che possano esprimere il dinamismo che emerge alla generazione reciproca delle due energie Yin e Yang. Così come, per analogia ci saranno degli elementi in natura che possano esprimere anch’essi queste forze che permettono allo Yin di generare lo Yang e viceversa. Nel prossimo diagramma vedremo assieme all’asse dei culmini nascere l’asse dei dinamismi, che bene esprimerà il concetto di generazione:
In questo diagramma si vede infatti che il passaggio dall’energia Yin a quella Yang avviene gradualmente verso sinistra con una linea curva che arriva al massimo del suo dinamismo in corrispondenza dell’elemento legno (che come vedremo rappresenta proprio il movimento in salita, la crescita), per poi raggiungere ancora il suo massimo in corrispondenza dello Yang con l’elemento Fuoco nel punto più alto dell’asse dei culmini.
Come ben sappiamo arrivato al massimo dello Yang l’energia dovrà per forza di cose tornare al suo stato originario di partenza, e per fare questo passerà, grazie all’energie di condensazione del metallo all’estremo opposto dell’asse dei dinamismi, in relazione all’elemento legno, per poi continuare il suo ritorno verso lo Yin.
Si puo’ a questo punto collocare un quinto elemento, quello a cui far riferimento,  di equilibrio per gli altri, la terra, che sarà collocata al centro del nostro diagramma indicando così proprio la centralità, la base, il nutrimento per gli altri elementi.
Questo sarà il diagramma spaziale della teoria di cinque elementi in movimento.
Infatti dire semplicemente ”la teoria dei cinque elementi”  potrebbe essere limitativo non esprimendo il perenne ed incessabile cambiamento di ogni tipo di energia in natura che, come abbiamo visto nel parlare del Qi universale che permea ogni cosa, rappresenta proprio la vita. Questo diagramma è molto importante poiché esprime chiaramente la centralità della terra a cui gli altri elementi, come già detto prima, fanno riferimento.                        
Possiamo da qui passare ad un altro tipo di diagramma che esprimerà ancora meglio il movimento dei cinque elementi e tutte le leggi che li governano. Nel diagramma temporale della legge dei cinque elementi in movimento, la terra dalla sua posizione centrale nel precedente diagramma si sposta a lato dopo l’elemento fuoco ed è proprio questa posizione che ci permette di capire in realtà il movimento e le trasformazioni degli elementi.
L’acqua nutre; nell’acqua si forma la vita; il seme nell’acqua germoglia per poi crescere ed espandersi in un albero forte e rigoglioso. Il legno di quest’albero alimenterà un fuoco intenso ed impetuoso che, bruciando il legno, lo farà diventare cenere ritornando alla terra. La terrà si condenserà e nel tempo si formerà il metallo che, elemento di condensazione, permetterà al vapore di tornare acqua. In breve questo è il ciclo vitale che ogni essere vivente e non ritrova nella sua vita più o meno lunga. Un ciclo che risponde alle leggi naturali del Tao, e per il quale possiamo ritrovare in ogni situazione un ciclo che si ripete senza sosta:
·         Il ciclo del Sole
·         Il ciclo della Luna
·         Il ciclo delle stagioni
·         Il ciclo del giorno
·         Il ciclo vitale dell’uomo
 
Questo ciclo sarà governato da delle leggi fondamentali così come lo Yin e lo Yang sono soggetti anch’essi a delle regole specifiche che abbiamo analizzato in precedenza.
 
Legge di generazione (Madre – figlio) SHANG
 
Secondo la legge di generazione accadrà che ogni elemento nutrirà il suo elemento successivo. Questo accade in natura e, come abbiamo visto prima, l’ acqua bagnando il campo nutrirà il legno, che a sua volta bruciando nutrirà ed alimenterà il fuoco che, generando la cenere, nutrirà la terra. Questa ricca di minerali e altro permetterà la formazione del metallo sul quale si potrà condensare il vapore acqueo che alimenterà l’acqua chiudendo e terminando il ciclo.
 
Legge di controllo (Nonno – nipote) KE
 
Nella legge di controllo, chiamata anche nonno – nipote, accadrà invece che un elemento controllerà, impedendo una sua irruenza, il secondo elemento successivo. Possiamo vedere nella figura accanto che l’acqua spegne il fuoco, il legno sui pendii controlla la terra che non frani, il fuoco può fondere il metallo ed in fine la terra può arginare l’impeto della corrente dei fumi evitando che questo straripi.
 
Sono leggi queste facilmente intuibili, così come quelle dello Yin e lo Yang, che migliaia di anni fa i saggi cinesi hanno avuto la capacità di osservare, percepire, capire, assimilare ed elaborare nei processi naturali del cosmo. Tutto in natura è soggetto a questo ciclo interminabile, anche i pensieri, le emozioni, il fluire della singola giornata o di una vita intera. Si può così tornare al concetto del macrocosmo e del microcosmo uomo e per analogia (così come abbiamo detto essere la MTC) trovare dei parallelismi fra le energie infinite del cosmo e la vita dell’uomo dal concepimento alla morte.
Si analizzerà ora ogni singolo elemento cercando di capire che ciò a cui bisogna fare attenzione è, in realtà, il tripodi energia che questo elemento evoca. Questo ci permetterà di fare, sempre per analogia, dei parallelismi con ogni singolo fenomeno.
A presto...