domenica 27 dicembre 2015

ESPRESSIONE E COMPRENSIONE DELLE EMOZIONI


Uno degli argomenti che mi stà piu’ a cuore…quello delle emozioni! Argomento che è stato affrontato anche nell’ultimo convegno nazionale Fisieo di Genova 2015 a cura del porf. Pio Enrico Ricci Bitti. Qui di seguito uno spaccato dell’intervento tratto da Shiatsu news n°49.
E’ stato detto che fra i temi principali ci sono emozioni ed interesse per il corpo come comunicazione, ma molte cose in molti ambiti e contesti sono cambiate. E’ utile riconsiderare e correggere alcuni errori concettuali importanti che fanno parte della nostra realtà. Si pensa che le emozioni siano dei fenomeni che svaniscono, transitori e che arrivano ogni tanto. La cosa non è assolutamente vera! Diverse ricerche affermano che le emozioni sono un fenomeno costante, non solo durante il giorno ma anche durante la notte, attraverso i sogni.
Di queste esperienze emotive, solo alcune vengono integrate a livello delle corticali superiori e producono consapevolezza. Un altro tema che va corretto, sono queste dicotomie che si sono cristallizzate nell’antichità, dove la distinzione tra corpo e mente è presa come un concetto vero e certo; ciò è errato!.
Le emozioni sono il frutto di un concetto cognitivo e non solo, ma il processo emotivo è anche sempre sotto regolazione e monitoraggio dei processi cognitivi. Un altro aspetto è quello delle emozioni perturbanti: nell’ambito medico sanitario, il pregiudizio che le emozioni possano far male, è sbagliato. La verità è che le emozioni ci sono, sono costanti e sono adattive. 140 anni fa Darwin aveva già capito tutto ciò; ci sono voluti 100 anni per vedere tale teoria corretta. Qualcuno paragona le emozioni a dei cuscinetti che aggiustano e attutiscono i cambiamenti dell’organismo e in tutto questo l’unità mente corpo è assolutamente protagonista. Noi veniamo da una tradizione, da un modo di pensare in cui è stato fortemente sottolineato solo il vissuto, l’aspetto soggettivo dell’emozione: prende corpo nel momento in cui l’individuo è consapevole dell’emozione che sta attraversando. La risposta emotiva è formata da diverse componenti; nella risposta emotiva ci sono diversi aspetti di cui il vissuto (sentimento) dell’emozione è un aspetto soltanto e non sempre presente. Queste componenti ci permettono di capire il perché le emozioni hanno una funzione adattiva e a rispondere nella maniera più efficace possibile.
La persona:
1)      Interagisce con vari processi ed eventi e ne fa una risposta interna
2)      Ne produce un processo valutativo
3)      Si ha un significato dell’evento, la soggettività del sentimento
4)      La risposta è fatta da aspetti che interagiscono gli uni con gli altri
Un secondo aspetto è quello corporeo: ogni risposta emotiva ha implicazioni a vari livelli del nostro organismo. Tutti gli apparati hanno modo di rispondere alla sollecitazione emotiva, in modo soggettivo. La pelle d’oca, è una percezione soggettiva alla risposta emotiva. Un altro aspetto importante è quello espressivo. Le emozioni che si provano, tendenzialmente, si manifestano attraverso il corpo e questa ricchezza di espressività emozionale è una dote particolare e impediente dell’essere umano. Servono per segnalare all’interlocutore il nostro stato d’animo, in modo particolare nelle relazioni interpersonali. Volto, modulazione vocale, voce ma anche i ritmi del parlato, i fenomeni di esitazione, sono modalità per esprimere il nostro stato emotivo. Un terzo capitolo è rappresentato dalla gestualità specifica del corpo, ma alcuni in particolare esprimono emozioni. I movimenti di adattamento o di aiuto manipolazione, sono modi per esprimere con manovre sul nostro corpo, emozioni di tensione fino al sanguinamento. Ci sono poi le posture del corpo, come le spalle cascanti piuttosto che il rilassamento del depresso, che ci fanno capire l’emozione che la persona di fronte a noi sta provando in quel preciso momento. Possiamo ad esempio, se una persona ha un determinato problema attraverso il suo modo di camminare o di muoversi nello spazio. L’essere umano non si limita a provare le emozioni ma entro certi limiti, prova a direzionare e regolare le proprie emozioni. Secondo un’antica visione, il fatto di non tenere le nostre emozioni sotto controllo, ci porta a disturbi e patologie: sicuramente è importante trovare un modo di vivere e sperimentare le nostre emozioni, che possono avere un effetto negativo e condizionante sull’individuo. Regolare le emozioni, vuol dire determinare quali emozioni provare in rapporto a certi eventi, come manifestarli: le relazioni sono momenti di esteriorizzazione, espressione e regolazione importantissime per le emozioni.
Il monitoraggio “proprio”, quindi avere consapevolezza e contatto con il proprio io interiore, è utile per manifestare emozioni. Oggi la regolazione può avvenire in più modi: possiamo agire a livello anticipatorio agendo sugli eventi e sull’interpretazione degli eventi, sulla risposta emotiva o sugli eventi stessi. Questi sono frutto della nostra scelta, delle nostre stesse emozioni. Agire sulla valutazione degli eventi vuol dire usare la capacità della mente di guardare la realtà come più ci fa comodo. E’ possibile oltretutto agire sulle componenti della risposta; tempo fa si pensava non si potesse, ma con determinate pratiche corporee è possibile agire immediatamente. Possiamo governare anche la nostra mimica facciale, con aspetti culturali ed emotivi che facciamo estremamente nostri, ma ci sono situazioni in cui siamo messi duramente alla prova, con un dispendio psichico estremo. In questi casi si sono dimostrate delle evidenze scientifiche in cui si comunica con le emozioni e le si regola. Per esempio, una perdita può ferire e bisogna che questa ferita si rimargini con le emozioni stesse. E’ auspicabile in questi casi, non rimuginare il proprio dolore ma è fondamentale esternare le proprie emozioni con qualcuno di molto importante per noi, e in forme simboliche (parole, oppure su un diario personale). La regolazione avviene sugli eventi, sui loro processi valutativi, sulla risposta emotiva e la regolazione di residui emozionali intensi.
C’è un intreccio tra tutti questi aspetti e fra le componenti della risposta emotiva. Regolare i processi fisiologici, produce un modo di assorbire le emozioni in modo soggettivo. Reprimendo le risposte espressivo motorie delle emozioni, ne risentono tutti gli apparati.
Certi processi mentali producono delle conseguenze sulla risposta di difesa (immunitaria). Noi possiamo esteriorizzare le emozioni in due modi:
L’espressione non verbale e spontanea, in contemporanea con l’ emozione che si sta provando
Simbolica, quindi verbale, volontaria ed intenzionale
La relazioni interpersonali sono facilitate dall’interazione emozionale. L’espressione è un processo innato e spontaneo e dispone di un apparato neuro motorio che produce l’espressione, in base all’emozione che sta provando. L’esposizione dei nostri interlocutori di volta in volta delle proprie espressioni è da noi immagazzinata affinchè le si riconoscano a loro volta.
Il contatto fisico è limitato ai giorni nostri: evolutivamente, in passato esso era di grande rilievo. Molto importante era il carattere olfattivo che in alcuni casi è utilizzato anche oggi. Esprimere e riconoscere le emozioni ai fini dell’adattamento sociale, è un argomento a sé. Ciò facilita e rende efficaci le relazioni interpersonali. Questi due processi erano ritenuti prevalentemente indipendenti: l’espressione è un processo innato e spontaneo, non si impara ad avere l’espressione da arrabbiato. L’apparato neuro motorio nel momento stesso in cui si prova quella determinata emozione, agisce e produce l’espressione; a sua volta, le regole su base socio culturale sono apprese nel tempo, ma il repertorio di cui disponiamo è presente in tutti i membri della specie. Il riconoscimento si dice sia un processo appreso. La rappresentazione delle emozioni fondamentali è un elemento presente nel cervello dell’essere umano. Le azioni attivano nell’individuo determinate strutture che fanno capire l’emozione provata dall’altro e permette agli individui di essere empatici l’uno con l’altro.

L’empatia in un rapporto di condivisione delle emozioni è molto importante, e la comprensione è ad un livello superiore. A livello facciale possiamo comprendere l’emozione e ricollegarla al nostro schema mentale, per creare un’empatia tra i due individui in questione. Alcune emozioni non possiedono una manifestazione facciale, come il senso di colpa o la vergogna. La comprensione e l’empatia non sono indipendenti dall’osservato e dall’osservatore, ma sono strettamente dipendenti l’una dall’altra.

mercoledì 25 novembre 2015

IL GIUDIZIO

In tanti anni di studi shiatsu, una delle prime cose che mi hanno insegnato, è stata proprio quella di non giudicare il nostro ricevente ma di dargli modo di comprendere attraverso un lavoro di valutazione del suo stato energetico generale, la sua personale condizione psico fisica così che possa attraverso i sui mezzi, riuscire a gestire al meglio le proprie disarmonie.
Detta così ed in tale contesto, cioè  di trattamento, è molto semplice, ma dobbiamo pur fare i conti con una delle realtà piu’ grandi che l’uomo occidentale teme……ed è proprio la paura di essere giudicati.
La difficoltà di mostrare con chiarezza le proprie emozioni, è uno dei limiti piu’ grandi che porta all’incapacità di essere se stessi e quindi mostrare agli altri cio’ che nella realtà spesso non si è. A cosa serve tale atteggiamento se non per celare il timore di essere giudicati?
I noti meccanismi di difesa vengono in nostro aiuto li dove siamo piu’ vulnerabili creando una maschera che ci fa vedere da occhi esterni al meglio delle nostre condizioni così che il giudizio possa apparire positivo.
Purtoppo l’uomo occidentale preso dalla smania di mostrare il suo profilo migliore, spesso tralascia dettagli che agli occhi piu’ sottili non sfuggono e fanno notare quello che in realtà il corpo o la mente vogliono veramente esprimere.
Tutti noi abbiamo la capacità di giudicare, è insita in noi, a volte ci serve per sentirci coinvolti e spesso siamo empatici e proiettiamo inconsciamente noi stessi negli altri…. Lo stesso Jhames Needham diceva che noi non amiamo o odiamo qualcosa in un’altra persona fin che questa non rispecchia un lato di noi stessi percio’ nel bene o nel male, lo facciamo tutti.
Il punto è che per quanto possa infastidire, essere giudicati è necessario per poter comprendere al meglio noi stessi e cogliere il lato migliore di tale cosa, può soltanto rendere piu’ umile il nostro io che può finalmente anche per un solo istante gettar via quella maschera conformista e rapportarsi con un io piu’ profondo.
Ho imparato che dietro ogni azione, dietro ogni stile, dietro ogni parola e dietro ogni gesto tendenzialmente giudicabile, c’è tanto altro che non deve rendere il tutto superficiale…. Ho imparato ad andare oltre l’apparenza e ad andare oltre l’impatto visivo di chi abbiamo davanti. Lo shiatsu mi ha dato molti mezzi per fare questo e in sede di trattamento non faccio altro che osservare, ascoltare e trattare; solo così posso avere un quadro chiaro di chi ho davanti ma non come persona, ma come pura energia…..energia fisica, mentale, emozionale. E’ questo che faccio, non giudico il suo esterno, le sue parole o i suoi gesti, ma comprendo perché adotta tali gesti tali parole o tale immagine per capire nel profondo cosa lo contraddistingue energeticamente.
Le parole che dico lui, non sono di giudizio, ma di presa di coscienza di se stesso…. Una consapevolezza necessaria per dare un senso alle sue azioni.
Cercare ad oggi di gestire la questione giudizio con tale presunzione, è davvero cosa molto dura! Il timore di essere giudicati, prevale a tal punto che inibiamo lati del nostro essere e pensiamo subito che se ci giudicano è perché vogliono puntarci un dito contro dandoci un’etichetta. E’ vero che a volte (quasi sempre) le persone lo fanno in malo modo, ma sta a noi avere la capacità di distinguere il bene dal male di tale gesto. Lo stesso che giudica a sua volta viene giudicato per il suo giudizio….è un cane che si morde la coda… ecco perché la natura malsana di tale azione porta al lato piu’ distruttivo. Se invece s’impara ad andare oltre, si può rendere tale processo piu’ costruttivo per noi stessi e per gli altri. No si può sfuggire da tutto questo e allora incominciamo a porci delle domande invece di essere impulsivi; lo stesso tempo che mi prendo quando faccio shiatsu….. ascolto, osservo, tratto e traggo le mie conclusioni. Tutto è sottile…. Tutto non è immediato, tutto non è superficiale….. manchiamo di pazienza e di capacità di ascolto; si perde tempo a farlo ecco perché è piu’ semplice fermarsi alle apparenze.
Incominciamo a dare tempo al tempo ed anche la considerazione che abbiamo per noi stessi e per gli altri in parametri di giudizio, assumerà un’altra forma,  quella del rispetto!
Un saluto
Dario


lunedì 12 ottobre 2015

IL RESPIRO

Buongiorno lettori,
molto spesso i miei post, nascono dalle mie personali esperienze lavorative o di vita e gli ultimi mesi, sono stati ricchi di emozioni (vedi post precedente), che mi hanno portato ad oggi a riflettere su uno degli aspetti secondo me, piu' importanti per poter riprendere contatto con se stessi : il respiro.
Una delle domande che mi sono spesso posto durante le sedute, e' capire perche' a volte le persone che tratto non respirano, o meglio non rendono il respiro funzionale al rilassamento ad esempio o al lasciarsi andare, o al movimento.
Quando sono a Roma per fare trattamenti, c'è un piccolo quadro sulla parete nella stanza dove lavoro con su scritto: RESPIRA MIA CARA. Mi capita spesso di osservarlo durante la seduta e quasi inconsciamente, mi porta a riprendere contatto con il mio respiro; allora mi fermo, rilasso il corpo, faccio un respiro profondo e tutto ricomincia. 
Non si impara a respirare, e' solo che ci dimentichiamo come renderlo utile! Gia' quando nasciamo respiriamo è un'esigenza fisiologica, dobbiamo solo incanalarlo in maniera tale da renderlo funzionale ed in relazione con i vari aspetti della nostra vita. Non molti sanno che il respiro non e' sempre uguale, ma si modifica in continuazione ad esempio quando mangiamo, quando proviamo emozioni, quando andiamo in bagno ecc ecc cio' vuol dire che subisce l'influenza di cio' che ci accade e di cio' che ci circonda. Ma perche' è importante dare attenzione al respiro?
Il respiro fisiologicamente parlando, non è altro che il mezzo che permette lo scambio tra ossigeno ed anidride carbonica attraverso il circolo polmonare. Se si respira correttamente, il sangue viene ben ossigenato e quest'ultimo, non e' altro che il nutrimento del nostro corpo che va ad irrorare tutti gli organi ed i tessuti. il giusto apporto di ossigeno al nostro corpo, migliora di gran lunga la qualita' di vita sia fisica che mentale. Ma cosa porta all'alterazione del respiro? escludendo i disturbi fisiologici o malattie, una delle principali cause del fatto che il respiro rimanga strozzato o diaframmale, sono gli stati psico emozionali dove la mente prende il sopravvento facendo perdere il contatto con il corpo che incomincia a somatizzare. I soma piu' comuni riguardo l'insufficienza del respiro sono: 
Necessita' di sbadigliare per compensare la carenza respiratoria, respiri profondi anche se spesso rimangono bloccati al diaframma o nella gola, gonfiore addominale accompagnato a volte da aerofagia dato che si immette piu' aria nell'addome di quella che tiriamo fuori, polipnea, spossatezza, stati depressivi, pallore e invecchiamento precoce della pelle, mancanza di fiato e tono di voce basso, dolori e tensioni muscolari soprattutto del diaframma, intercostali, spalle ed intrascapolare, disturbi posturali come formazione di "gobba" e chiusura delle spalle, espansione della gabbia toracica....
La mente spesso prende padronanza sul corpo e ci fa ignorare tutti questi segnali perche' pensiamo sempre di farcela, di avere il controllo su tutto, emozioni, corpo stati d'animo, ma mi spiace deludervi ed affermare che non e' così! La mente puo' sempbrare piu' forte del corpo, ma quest'ultimo non rimane li latente a guardare, perche' mentre noi cui preoccupiamo dei noi 1000 pensieri e veniamo assorbiti meccanicamente dalla nostra vita, lui assorbe e somatizza tutti i disagi che derivano dalla nostra incapacita' di ascoltarci. Basterebbe fermarsi solo per un istante e fare un respiro profondo e sara' in quel frangente che mente e corpo ritorneranno ad essere un'unica cosa. Quando penso a mente e corpo, mi viene l'immagine di quelle piante che si fanno largo tra l'asfalto e sbucano rigogliose....Ecco! La mente e' l'asfalto che per quanto possa creare barricere ed essere spesso, non potra' mai fermare cio' che viene dal profondo perche' seppur sotto forme diverse, si mostra a noi; il corpo ce lo dice...e' la mente che non vuole interpretare! Il respiro e' l'unico mezzo che abbiamo per creare la connessione.
Per concludere vorrei dire che nessuno e' onnipotente, indistruttibile o infaticabile...la vita di oggi ci fa essere molto mentali, il corpo lo sovraccarichiamo il respiro e' solo meccanico. Ho trattato persone riportandole tramite il respiro a percepire il proprio corpo, ad entrare in contatto con le loro emozioni, ad incanalare il loro flusso energetico ed hanno pianto tanta era forte la sensazione....sia che l'avessero accettata o no. Percio' fermatevi almeno per un istante a respirare....e tutto ricomincia!
Un abbraccio

Dario

domenica 27 settembre 2015

EMOZIONI E RIFLESSIONI...

Buongiorno a tutti,
mai come in questi ultimi 5 mesi, sono stato travolto da un'infinita' di emozioni che mi hanno portato a riflettere sulla mia stessa vita.
L'esperienza di lavoro di questa estate e vicende di vita personale, mi hanno spinto a scrivere questo post sulle emozioni e credo sia argomento che a chi piu' chi meno, possa interessare tutti.

Emozioni e' una parola che deriva da ex-movere che vuol dire muovere verso l'esterno; cio' vuol dire semplicemnte che ogni emozione che noi proviamo, deve essere espressa al momento giusto, cioe' quando la percepiamo e nel contesto giusto. Solo così puo' riflettere la vera natura ed essere costruttiva.

Le emozioni in medicina tradizionale cinese si dividono in:
Paura, elemento acqua
tristezza, elemento metallo
gioia, elemento fuoco
rabbia elemento legno
preoccupazione, elemento terra.

Per paura intendiamo cio' che ci protegge da un pericolo e la risposta puo' avvenire tramite la fuga dallo stesso. L'interpretazione che vorrei dare pero' di tale emozione, e' che se la paura aiuta a stimolare le surrenali attraverso la produzione di adrenalina, a questo punto la paura e' stimolo ad affrontare i pericoli. Il blocco delle gambe per paura ad esempio va contro la natura del rene che e' istintivo e di azione (paragonato allo start nella corsa).

Per tristezza si intendono i lutti non solo come morte, ma da tutto cio' che viene a mancarci. Si puo' avere il lutto di una persona, ma anche di un luogo o di un oggetto. La tristezza crea introspezione ed abbiamo spesso difficolta' a relazionarci con gli altri e ad entrare in contatto epidermico con gli altri dato che la pelle e' l'organo controllato dal polmone e crea il nostro personale confine con l'esterno.

La gioia e' a 360 gradi e comprende anche l'amore. Spesso si esprime con colorito del volto e del collo. La gioia e' espressione di se che viene dal cuore. 

La rabbia risiede nel fegato ed e' una delle emozioni piu' difficili da gestire perche' spesso sfocia in rabbia incontrollata. La rabbia e' fonte di grande energia e la societa' attuale ne fa spesso un uso smodato ed incontrollato (avete notato quanto sia piu' facile essere aggressivi e scaricare le proprie frustrazioni sui social network?). La rabbia si associa spesso anche alle altre emozioni come ad esempio mi fa rabbia non riuscire ad affrontare un problema perche' ho paura; oppure subisco un lutto ed ho rabbia perche' avrei voluto far qualcosa per evitarlo; oppure rifletto e mi preoccupo su una dinamica e mi fa rabbia perche' non riesco a trovare la soluzione.

La preoccupazione e' una di quelle emozioni che maggiormente riscontro. La societa' moderna, ci pone troppe volte davanti a dilemmi della vita e siamo talmente presi da cio' che ci circonda che non abbiamo la capacita' di riflettere in maniera costruttiva e concreta da perderci in viaggi mentali ossessionanti. La milza che e' l'organo primario per la mente riflessiva, e' anche quella che concretizza i nostri pensieri ed i nostri progetti; li rende reali e materiali. La milza in fisiologia e' colei che ha una funzione di produzione del sangue, rigenera i globuli rossi danneggiati o ne produce di nuovi. Quest'aspetto fisiologico dovrebbe creare il giusto legame con la fase mentale di rendere reale i nostri pensieri. Io stesso che sto scrivendo queste parole sto attivando milza perche' penso, elaboro e metto nero su bianco.

Il mastro del cuore e' il meridiano indiscusso per quanto riguarda la cirolazione delle emozioni. E' lui il vero responsabile dei nostri "blocchi" o "sblocchi" emotivi. Il mastro del cuore ha una funzione di circolazione e protezione (emotiva); si associa al pericardio che e' l'involucro a protezione del cuore.

Vista la parte "tecnica", vediamo la parte piu' pratica.
Quanti di voi sono i migliori al mondo a dispensare consigli agli altri, ma poi quando dobbiamo applicarli su noi stessi facciamo fatica?
Io stesso mi tiro in ballo in questo e mai come in questi ultimi tempi mi sono sentito così empatico con le persone da diventare una sorta di immunodepresso emozionale.
Ho trattato varie persone che presentavano spesso squilibri emozionali tutti pero' con la stessa incapacita' di esprimere il proprio disagio. Essendo io stesso emotivamente sensibile, mi veniva molto facile percepire le sensazioni, ma allo stesso tempo mi veniva molto facile cadere in empatia e passatemi il termine, "soffrire con loro". Non nego che durante alcune sedute avevo il magone e mi veniva da piangere, ma durante i miei studi di shiatsu, mi hanno insegnato che bisogna stare in quello che si ha ed in quello che si e; solo così la vera natura delle cose puo' emergere.

In tutte le occasioni, comunque sono stato in grado di gestire le mie e le loro emozioni facendo capo alla mia esperienza, alla parte professionale e rimanendo in quello che e' il mio lavoro, ma le stesse belle parole che ho detto a loro, mi rendo conto che poi non sono riuscito a metterle bene in pratica su me stesso, tant'e' che ad oggi ancora mi scontro con le realta' emozionali.
Apprendo molto dai miei trattamenti ed ogni ricevente e' un mio insegnante. La mia vita mi sta ponendo davanti molte situazioni scatenanti delle emozioni, ma ora come ora sto cercando di cogliere i lati costruttivi e come diceva james needham: la vita e' fatta di lezioni e ti si ripresenteranno ogni volta finche' non le avrai apprese. Una volta appresa una lezione, potrai passare alla successiva. 

Attualmente seppur tra subbugli, devo ringraziare una persona che mi sta davvero a cuore e che mi ha insegnato molto e soprattutto mi ha fatto aprire gli occhi su tanti aspetti emotivi e un ringraziamento speciale va anche a tutti quei riceventi che ogni volta mi pongono davanti la loro emozione rendendomi partecipe di parte della loro vita. Sto cogliendo i lati migliori anche su esperienze negative per rendere a sua volta migliore la mia vita e la mia capacita' di essere emotivamente sereno.

Non abbiate timore di essere giudicati, non temete le emozioni, loro desiderano solo essere espresse perche' per quanto possiamo reprimerle, non si cancellano, circolano dentro di noi e comunque per forza di cose, si manifestano.... anche patologicamente. Percio' assecondiamole e viviamole.

Un abbraccio a voi tutti.

Dario


martedì 8 settembre 2015

HARA SORGENTE DI VITA

Buonasera a tutti! E' vero! e' passato un po dall'ultimo post e mi scuso per questo. Riprendere contatto con il blog, mi riporta alle origini del tutto e non a caso, volevo parlare di HARA dove tutto ha origine e dove tutto si genera! l'Hara e' fonte di informazioni e come dice il titolo del post, sorgente di vita! Vi lascio con un testo di Giampiero Brusasco dove si affronta l'argomento Hara sotto tutti i punti di vista. Buona lettura.
 Il concetto di Hara è una peculiarità giapponese. Infatti non è solo considerato un luogo fisico ma anche un processo cosciente. E’ il nostro baricentro fisico e mentale. Da esso parte il movimento armonico del corpo nel suo insieme e in esso si avvertono le emozioni che influenzano la mente. In Giappone l’hara è considerata la sede della volontà, una qualità spirituale che influenza la psiche attraverso i sentimenti.
 Un po’ di storia.
 Il trattamento diretto dell’hara è una caratteristica del massaggio tradizionale giapponese, o anma, che prende il nome di AMPUKU, cioè palpare l'addome. Il suo obiettivo è smuovere la stagnazione del ki (qi, chi). In seguito a ciò si sviluppò la valutazione dell’hara come principio guida del trattamento e come zona elettiva d’intervento. Perciò la valutazione dell’hara è un’arte che si è sviluppata in Giappone e non ha precedenti altrove. Nel nostro tempo il trattamento di hara nei vari stili di shiatsu e loro derivati ha una connotazione abbastanza ampia ma ha assunto aspetti diversi dalla forma originale. Aggiunte, variazioni, interpretazioni ed esperienze hanno inserito o tolto sequenze al modello autentico che utilizza prevalentemente le tecniche del palmo, di rullamento e di impastamento. Oggi Moderne ricerche sul sistema nervoso danno ragione alla tradizione orientale che vede la zona addominale come sede di un processo di elaborazione inconscio con capacità di influire sul nostro modo di pensare e agire. Infatti studi scientifici hanno dimostrato che il processo digestivo è regolato dalla presenza nella zona addominale di neuroni in quantità persino superiori a quelli presenti nel cervello. Questo fa sì che, come conseguenza, gli sbalzi d’umore influiscano sul processo digestivo e viceversa con effetti sui diversi piani dell’essere. L’Acqua e il Fuoco Una visione emblematica dell’hara come sede dell’energia vitale è quella che utilizza gli elementi primitivi dell’Acqua e del Fuoco (fig. 1). Le aree energetiche sono distribuite lungo l’asse del Vaso di Concezione ed oltre al Fuoco (dallo sterno fino a due dita sopra l'ombelico) troviamo inoltre la Terra (attorno all'ombelico fino al tanden) e infine l’Acqua (dal tanden al pube). Queste zone simboliche sono collegate rispettivamente con tre Zang, il Cuore, la Milza e i Reni per un’ulteriore legame rappresentativo. Zone e linee di trattamento dell'addome Molte sono le tecniche di lavoro dell’hara ma alcune linee generali si possono trarre conoscendo il movimento del ki all’interno dei meridiani e tra gli Zang Fu. Ecco alcune indicazioni che possono essere utili per un buon successo nell’armonizzare un problema comune, detto hara gatatsu (hara rovesciato). Questa stato è tipico di persone che fanno poco esercizio fisico e soffrono lo stress per un eccesso di impegno mentale (la tipica sindrome da ufficio e da studente universitario). Linee generali di trattamento dalla zona centrale verso l'esterno dall'alto verso il basso dal lato sinistro verso il lato destro
 Tecniche di lavoro avanzate. Un approccio più mirato consiste nel lavorare inizialmente sulle aree che mostrano dolore acuto o sensazioni riflesse o intermittenti, così come su altre zone reattive dell'addome. Le più importanti sono quelle che danno sensazioni che si irradiano verso le zone del corpo dove si manifesta il problema (e.g. sensazioni lungo il meridiano). Se non c'è irradiazione delle sensazioni, l'area per iniziare è quella d’acuto dolore che uke ci riporta verbalmente o che incontriamo nella palpazione. Il respiro è uno strumento importante che coadiuva la pressione, quindi è opportuno inspirare e portare la pressione per gradi contando fino a tre. E’ opportuno arrestare la pressione quando il dolore si manifesta e lentamente retrocedere espirando per lo stesso tempo intervenuto nella pressione. Ripetere più volte per creare accettazione e sciogliere la tensione. Se la zona o il punto è molto dolente, applicare la pressione diagonalmente, come a voler scavare sotto la zona interessata. Ci sono momenti in cui però il dolore dell'hara o la tensione o la contrazione dell'addome sono eccessivi ed è quindi utile usare metodiche di supporto. Il mio consiglio è di trattare la Milza, il Rene, il Fegato nella coscia e lo Stomaco e la Vescica Biliare nella parte inferiore della gamba e nel piede. La controprova può essere fatta anche valutando l’hara attraverso la pressione preventiva su questi tsubo: se essi sono dolenti è segno di hara debole, ma teso e reattivo. Una situazione frequente è la percezione di una pulsazione o un battito sull'addome; questa condizione sarà di solito affiancata da una zona tesa o contratta. Trattare allora la zona riflessa (la zona tesa) vicina alla pulsazione premendo verso di essa o sotto a essa come per raggiungerla. Potete anche individuare dei gonfiori; questi non vanno trattati direttamente ma è meglio trattare attorno ad essi finche trovate una zona reattiva che funge da catalizzatore. Anche in questo caso dedicare l’attenzione a questa zona fino a che si rilassa. Infine se l'hara risulta generalmente vuota e carente (kyo) con le dita che vengono quasi attratte dentro, cercate una zona protetta al tatto, tesa e contratta (jitsu). Applicate la pressione finché si rilassa. Fate fare esercizi di respirazione al ricevente. Fuoco C Terra ombelico M Tanden Tanden Acqua R Hara Fig. 2 Hara Fig. 1 Ulteriori associazioni per il trattamento La zona sopraomebelicale regola, lo ST, la M, l'IT, l'IC, il TR, il F, il C, e il ki ribelle, cioè sintomi di nausea, crampi, inappetenza, rigurgiti acidi, borborigmi, palpitazioni, spasmi alla gola ma anche pensiero confuso e ansietà. La zona sottombelicale stimola la circolazione dei Liquidi, espelle l'Umidità, tonifica lo Yin e lo Yang renale, stimola la discesa dello Yang, tonifica la condizione di Vuoto generale, cioè sintomi quali l’edema alle gambe, disturbi vaginali, urina frequente, agitazione e insonnia, scarso vigore sessuale, emorroidi, cicli irregolari. 

sabato 1 agosto 2015

PERCORSO BENESSERE ORIENTALE TANGERINE SPA FIUGGI

Buongiorno a tutti, 
e' finalmente disponibile il percorso benessere orientale valido per tutto il mese di agosto presso il centro benessere Tangerine spa di Fiuggi.


Ho voluto studiare questo percorso con l'intenzione di far vivere la spa ed il centro benessere, per quello che realmente deve rappresentare ovvero un vero e proprio percorso di consapevolezza, conoscenza e relax mente corpo.

Nel link che segue, troverete tutti i dettagli del caso e per maggiori informazioni o prenotazione, potete contattare il centro benessere tangerine spa o l'hotel Ambasciatori di Fiuggi.

http://www.ambasciatoriplacehotel.com/percorso-benessere-orientale/


Un giorno dedicato a voi … ma in chiave olistica, per prendere consapevolezza del proprio stato psico fisico.

Ad opera del maestro Dario Gabrielli
Il percorso inizia la mattina alle ore 9,30 con un risveglio muscolare (esercizi di makko ho, respirazione e movimento corporeo) della durata di circa 30 minuti; seguirà il percorso all’interno del centro benessere Tangerine Spa per l’intera giornata, dalle ore 9,00 alle 20,00 ( è previsto utilizzo di piscina riscaldata, biosauna, bagno turco, frigidarium, docce emozionali, fitness centre, zona relax con lettini ad acqua, zona solarium con vasche idromassaggio esterne, utilizzo telo, accappatoio e ciabattine). Il percorso prosegue con un trattamento olistico a scelta tra: relax MTM, massaggio podalico o trattamento punti vento testa collo spalle. Verrà servito all’ora di pranzo un light lunch (piatto unico leggero con cibi di stagione) da gustare nel roof garden anche in accappatoio. A chiusura di giornata, percorso di visualizzazione e percezione corporea guidata con centrifugato di frutta da gustare nella zona bar.

PERCORSO  BENESSERE ORIENTALE                                              EURO 134,00 per persona
(per coloro che non soggiornano)                                      
CON VASCA DI GALLEGGIAMENTO                                                  EURO 169,00 per persona
(pacchetto valido per tutto il mese di Agosto, escluse le giornate di sabato e domenica)


PERCORSO  BENESSERE ORIENTALE                                              EURO 114,00 per persona
(per coloro che soggiornano e hanno la Spa inclusa; in questo caso è possibile farlo anche nelle giornate di sabato e domenica)   
CON VASCA DI GALLEGGIAMENTO                                                   EURO 149,00 per persona

lunedì 13 luglio 2015

POSTURA, DOLORI DEL COLLO E CELLULARI...

Buonasera a tutti i lettori,
nell'era della tecnologia, in particolare dei telefonini smartphone, ci rendiamo sempre piu' conto che stanno prendendo così tanto piede che oramai la gente non puo' farne piu' a meno.
Quando vado in giro, mi soffermo spesso a guardare quante persone impieghino il loro tempo a controllare applicazioni sul cellulare tanto da occupare secondo me, gran parte della loro giornata. E' pur vero che tale tecnologia ha di gran lunga semplificato la vita alle persone (forse), ma qual'e' il prezzo da pagare?
Il prezzo lo paga il nostro collo e le nostre spalle! vediamo perche':
schiena
Piegare la testa ad un angolo di 60 gradi, ad esempio, mette virtualmente un peso di 27 kg sulla colonna vertebrale cervicale, la parte della spina dorsale immediatamente sopra le spalle; tale pressione supplementare messo sul collo, provoca un'usura precoce.
Guardando il grafico, si può capire di quanto roviniamo la nostra cervicale ogni volta che pieghiamo il collo: così se l'angolo è di 30 gradi, il peso è di 18 kg; se l'angolo è di 45 gradi, la pressione corrisponde a quella di 22 kg. "Solo" 15 gradi di inclinazione mette un carico sul collo di circa 12 kg.
La perdita della 'curva naturale' della colonna cervicale porta a un aumento dello stress sul collo. 
Si ha una cattiva postura quando la testa è inclinata in avanti e le spalle cadono in avanti in una posizione arrotondata. Una buona postura è quando le orecchie sono allineate perfettamente sulle spalle e le scapole sono retratte. Precedenti studi hanno collegato la cattiva postura a una serie di problemi di salute, tra cui mal di schiena, aumento di peso, stipsi, bruciore di stomaco, emicrania e problemi respiratori.
Spero che le persone si rendano conto che il nostro collo e la nostra postura, sono molto piu' importanti di facebook, whatsapp e applicazioni varie sul cellulare! nessun telefonino per quanto tecnologico, puo' essere di aiuto per riallineare una postura scorretta o a far passare dolori sul collo! percio' fate buon uso del cellulare ma soprattutto assumete una giusta posizione per controllarlo! collo spalle e schiena allineate!
Un saluto e a presto
Dario

giovedì 11 giugno 2015

LE TURBE DELLA SESSUALITA' IN MEDICINA TRADIZONALE CINESE.

Tutti chi più chi meno, hanno una propria vita sessuale. 
Ciò che non ci si domanda mai però è: com'è la qualità della mia vita sessuale? 
Sono molte le problematiche sessuali e di varia natura. Si è molto restii ad affrontare tale argomento, gli stessi cinesi sono molto riservati a tal proposito, ma seppur considerandolo un mondo così vasto, si può comprendere meglio ciò che accade in noi energeticamente quando viviamo la sessualità.
Questo articolo tratto da agopuntura.org scritto dagli autori Carlo Di Stanislao, Maurizio Corradin, Ottavio Iommelli, Guglielmo Lauro, l'ho trovato davvero interessante e volevo condividerlo con voi perchè può essere di grande aiuto per comprendere meglio le turbe che possono interessare la sessualità e capire come gestirle.

Premessa
Sebbene molto pudica e riservata la civiltà cinese tradizionale si è occupata degli aspetti emotivi, psicologici e medici connessi con la sessualità. Il testo più citato dai grandi medici del passato (Sun Si-miao lo cita nel Qian Jin Yi Fang del 682 d.C.) è il Su Nu Jing, che è inserito nel cosiddetto Da Zang ("Tesoro del Taoismo"), collezione di tutti i testi impiegati dagli adepti nel cammino di perfezionamento.
Molti affermano che questo testo d’educazione sessuale scritto in forma di dialogo e che per protagonisti ha Huang Di e Su Nu ("ragazza senza vergogna"), sia coevo del Sowen ed e' certamente citato nel Sui Shu Jing Ji Zhi (Annali di storia dei Sui). L'edizione che noi oggi conosciamo è del 1903 e si deve al collezionista di libri Ye De-Hu, che nel 1908 pubblicò un'importante opera sulle "arti del coito" riunendo tre testi antichi: Su Nu Fang (forse un capitolo compilato dal bibliotecario imperiale Wang Tao ed inserito nel trattato Wai Tai Mi Yao, del 752 d.C.), Yu Fang Mi Zhi e Dong Xuan Zi. L'atto sessuale implica una perfetta fusione fra lo Yin e lo Yang ed essendo una delle manifestazioni del cosmo, deve sottendere ad alcune regole essenziali. Gli antichi metodi sessuali ed i preliminari amorosi possono, con un’adeguata condotta alimentare e di vita, accrescere la nostra vitalità. Il vuoto prima dell'atto sessuale (zowuan), la non dispersione del seme, e le corrette posizioni, sono tutte condizioni essenziali alla conservazione del Jing. Se eseguito correttamente l'atto sessuale diviene un elisir verso l'immortalità.
Dal Sowen in poi a preservazione della salute così riassunta:
  • La meditazione preserva lo Shen
  • L’alimentazione e la respirazione, il Qi
  • L'attività sessuale lo Jing.
Sotto i profilo medico occorre ricordare che nell'atto sessuale occorre far circolare il Qi e conservare il Jing (da cui il "coitus reservatus" dei taoisti). Solo se l'orgasmo riguarda entrambi i partner si raggiungono gli scopi desiderati.
Circa i controlli energetici dei genitali esterni va ricordato che:
  • IL FEGATO: controlla il glande ed il clitoride
  • LA MILZA: controlla l'asta e le piccole e grandi labbra.
Per quanto riguarda il   seno avremo, oltre d un controllo operato da Zu Yang Ming e Zu Jue Yin nei due sessi: 
  • NEL MASCHIO: controllo da parte del Rene
  • NELLA DONNA: da parte della Milza 
Va inoltre ricordato che la libido deve essere controllata e non sfuggire di mano. Il desiderio sessuale deriva dal fuoco del Ming-Men (nella donna dal Fuoco del Cuore) ed il controllo è operato dallo Yin e dal Jing. Secondo i taoisti osservanti (Ge-Hong e la Scuola dei Naturalisti) se si impara a controllare il desiderio e non disperdere il seme si può tornare allo stato fetale. In definitiva ciò che i filosofi taoisti imparavano in campo sessuale è distinguere quanto bisogna (shao xie) o non bisogna eiaculare (bu xie). 
Il ritmo dei rapporti sessuali deve variare con le stagioni al fine di assecondare le Energie dell'universo.
Un aforisma del VI sec. d.C. (3) recita:
Chuan     Xia           
Qiu            
Dong         
San     Yi       
Liu        
Lana   
(tre volte il  mese in Primavera)(una volta il  mese in Estate)
(sei volte il  mese in Autunno)
(mai in Inverno)

Naturalmente il ritmo varierà con l'età, con lo stato di salute e le condizioni generali.

Il Su Nu Jing e Su Nu Fang recitano:
  • A 20 un rapporto ogni quattro giorni
  • A 30 ogni otto
  • A 40 ogni sedici
  • A 50: ogni venti
  • A 60 ogni mese
  • A 70 se si sta bene e quando capita
Gli eccessi sessuali (rapporti senza amore o con partner anziani, o rapporti sessuali con partner di cattivo umore) producono dissipazione del Jing e "rottura dell'Energia", con traspirazione incessante o al minimo sforzo, oppressione toracica, astenia, palpitazioni tristezza. Questa condizione può essere trattata con i punti CV1-3-6, K4, BL67, GB25 (aghi più moxe).
I clinici cinesi attuali affermano, poi, che poiché i liquidi femminili sono Yang quelli maschili Yin, avere rapporti frequenti con preservativi favorisce l'accumulo genitale di Calore e quindi la comparsa di cancro.
Per questo il coito orale (connilinguus e fellatio) sono tollerati ma solo come preparazione alla penetrazione . La sodomia è invece censurata poiché altera e violenta il Po, snaturando la personalità di chi la subisce.
Tutte le perversioni sessuali (gerontofilia, pedofilia, feticismo, ecc.) si considerano turbe gravi dello Shen, mentre zoofilia e ncrofilia alterano il Qi.
L'impiego d’afrodisiaci, le eccessive pratiche masturbatorie alterano il Jing d’uomini e donne.
Partendo dai dati salienti del Su Nu Jing alcuni AA europei, all’inizio degli anni ottanta, hanno precisato il comportamento tipologico degli individui sotto il profilo sessuale.
Tipo
Attrazione
Zone Erogene
Coito
Orgasmo
Post-coito
Legno Yang
Movimento, cambiamento, novità, sforzo, attività fisica.
Cosce, mani
Sono inizialmente tesi, angosciati. Cambiano continuamente posizione
Rapido e ripetuto. 
Si alzano, si lavano e si mettono in movimento. 
Legno Yin
Movimento, viaggi, tensione emotiva.
Ginocchia
Ansiosi, dinamici, fantasiosi. Tendenza alla violenza anche se controllata.
Rapido e ripetuto
Come sopra
Fuoco Yang
Come sopra
Collo, cosce
Piuttosto egoisti. Amano gli specchi ed i filmini porno.
Orgasmo pieno e completo.
Si girano dall’altra parte, vinti da una grande spossatezza. 
Fuoco Yin
Atmosfere particolari ed armoniose. Importanza dell’ambiente. Psicodrammi, affabulazione.
Collo, ventre, occhi
Generosi, dediti all’altro. Armoniosi. Amano guardare e guardarsi. La danza li eccita molto.
Gridano durante l’orgasmo.
Bisogno di parlare e raccontare e fantasticare. 
Terra Yang
Oralità, pasto, cibo. Attratti dalle rotondità
Glutei, seni, cosce, fianchi.
Pratiche orali complesse e prolungate.
Orgasmo difficile ad avviarsi. Spesso posizione passiva prima dell’orgasmo. 
Dopo l’orgasmo hanno fame. 
Terra Yin
Come sopra
Incavo delle ginocchia e piedi.
Come sopra
Come sopra.
Si girano dall’altra parte.
Metallo Yang
Eleganza, raffinatezza, portamento austero, apparente indifferenza.
Spalle e gambe
Rigidi, poco mobili, spesso passivi.
Orgasmo molto discreto e contenuto.
Bisogno di fare e ricevere carezze.
Metallo Yin
Come sopra con una punta di volgarità (trucco eccessivo, parlare triviale, discorsi ammiccanti, ecc.).
Ventre, gambe, spalle
Come sopra
Come sopra
Come sopra. 
Acqua Yang
Sono attratti dalla forza, dalla violenza, spesso dalla brutalità. Atmosfere ambigue e “dark”.
Piedi, ginocchia, orecchie, nuca.
Tendenza alle pratiche sadomaso.  Coito a tergo.
Orgasmo pieno e liberatorio
Senso di dominio e profonda soddisfazione.
Acqua Yin
Come sopra
Come sopra
Come sopra
Come sopra
Grande reticenza a parlare, a confessare.

mercoledì 3 giugno 2015

TRATTAMENTI OLISTICI E CENTRO BENESSERE TANGERINE SPA, AL FASHION DISTRICT VALMONTONE.

Buongiorno lettori,
lo scorso sabato 30 maggio, l'hotel Ambasciatori di Fiuggi, ha allestito uno stand presso il fashion district di Valmontone.
Per l'occasione ho partecipato con molto entusiasmo alla promozione del KoBiDo, che ha riscontrato notevole interesse e curiosità da parte dei visitatori del centro commerciale, i quali hanno gradito il trattamento gratuito che veniva offerto per tale occasione.
Ringrazio, l'hotel Ambasciatori per l'iniziativa e lo staff del Tangerine spa in particolare Ilaria e Ilenia che hanno condiviso con me quella bellissima giornata!
Qui di seguito, alcune foto di quel giorno....
Vi aspetto quest'estate al centro benessere Tangerine spa presso l'hotel Ambasciatori di Fiuggi con i miei trattamenti e seminari.....


Un saluto e a presto


Dario










sabato 16 maggio 2015

PSICHE E SOMA IN MTC

Buongiorno a tutti!
Sapete che spesso mi soffermo a parlare di psicosomatica, relazione tra mente e corpo, disturbi somatici e così via, questo semplicemente perchè il lavoro che faccio non può escluderlo a priori e ne ho fatto una mia personale ricerca soprattutto mossa dalla società moderna che alimenta un meccanismo fatto oramai da situazioni stressanti, alimentazione spesso scorretta, ritmi alterati (veglia sonno ad esempio), eccessiva attività mentale o fisica che possono portare al disturbo dell'organo e nei casi più cronici alla malattia.
Spesso ho affrontato l'argomento nei post precedenti, ma oggi voglio entrare nel dettaglio di pische e soma in MTC.
Partiamo dal principio, dove dobbiamo tenere presente che tutto è in continuo scambio energetico dato che noi siamo un micro cosmo inserito in un macro cosmo. Di conseguenza l'esterno interagisce con il nostro interno e viceversa; allo stesso modo i nostri organi interni interagiscono energeticamente con altri e questo si riflette all'esterno nelle nostre azioni quotidiane. In sintesi è una continua evoluzione. Di conseguenza, la visione nella medicina tradizionale cinese su psiche e corpo, è che sono inscindibili e che un'emozione può lasciare il segno su un organo o viceversa; psiche e soma sono così la stessa entità.

Per comprendere meglio questo concetto, vediamo quali sono le corrispondenze analogiche secondo la medicina cinese:

Nel Cuore alloggia la mente Shen (presa di coscienza)
Nella Milza alloggia il pensiero Yi (riflessione)
Nel polmone alloggia l'essenza vitale Po (introspezione)
Nel rene alloggia la volontà Zhi (volontà)
Nel Fegato alloggia l’anima Hun (espansione)

Se consideriamo il lato emotivo, “il Fegato genera l’ira”, inteso anche come capacità di reagire rapidamente ad uno stimolo, quindi non solo intesa negativamente ma anche positivamente (capacità di reazione - pianificare e progettare il futuro).
Il viscere accoppiato, Vescica Biliare rappresenta la determinazione necessaria e il giudizio rispetto a ciò che è giusto in assoluto (senso della giustizia).
Al Cuore viene associata la gioia assoluta.
Il viscere accoppiato Intestino Tenue svolge un ruolo filtrante a protezione del cuore. E' colui che seleziona e fa arrivare al cuore ciò che esso è in grado di sostenere a livello emotivo. (orecchio selettivo che ascolta solo ciò che gli serve).
Si può quindi affermare che la reattività del Fegato propone l’azione, la gioia di vivere del Cuore la realizza. La Vescica Biliare fornisce il senso di ciò che è giusto e la determinazione, l’Intestino Tenue, raccoglie questo e lo completa con la critica e il senso della “scelta adatta per chi la compie”.
Alla Milza è associata la riflessione. Essere riflessivi, porta alla realizzazione materiale dei nostri pensieri, progetti e ambizioni. E' in grado di farci rielaborare il vissuto e porta con se i segni del passato, ma utili a concretizzare il futuro e rendendolo materiale e tangibile.
Il viscere accoppiato Stomaco aiuta la Milza in questo compito avendo un ruolo di gradimento. Quando ingerisco del cibo, è lo stomaco che mi fa percepire se è di mio gradimento o no; la milza così è in grado di assimilarlo. Lo stesso facciamo con le emozioni. Se un'emozione viene percepita sgradevole dal nostro stomaco (organo che spesso si ammala e ne risente negli stati psicologici stressanti), La milza la rigetta.
Al Polmone è associata la Tristezza. La tristezza nostalgica, la tristezza del lutto inteso non solo come morte di una persona, ma anche il distacco da un luogo o da un ricordo.
Il viscere accoppiato Intestino Crasso aiuta a mantenere il contatto con la realtà e ad eliminare tutto ciò che è tossico nel nostro organismo (non solo gli scrti del metabolismo fisiologico, ma anche ricordi e pensieri) facendo così spazio per accogliere il nuovo.
Al Rene è associata la Paura, intesa come capacità di fuggire da un pericolo, ma al rene si associa anche la volontà che può essere vista come volontà di radicamento dato che è radice del cielo anteriore. La paura così si può interpretare come paura di non riuscire ad avere radici solide per sostenere i ritmi della vita stessa.
Il Viscere accoppiato è la Vescica urinaria. E' in stretto rapporto con l'inconscio ed è quella che ci permette di muoverci con agio in ciò che non conosciamo. Fluida ed adattabile come l'acqua (suo elemento).
Spero di aver dato qualche informazione in più su questo argomento che ritengo davvero interessante ed utile per comprendere al meglio come organi/corpo/energia/mente, possano essere un tutt'uno e riuscire così ad entrare nell'ottica che se sono felice, triste, arrabbiato, pensieroso e così via, un organo sta interagendo con questo ed il nostro corpo lo esprime.

Un grosso abbraccio a voi tutti e a presto
Dario