Buongiorno lettori,
nel corso degli anni, ho avuto modo di trattare centinaia di
uomini e centinaia di donne, ma su una cosa non mi sono mai soffermato a
riflettere….. e visto che non è mai troppo tardi per condividere appunto delle
riflessioni, vorrei farlo sulle differenze espressive (energetiche) tra uomo e
donna.
Ammetto che in questi ultimi giorni ci ho pensato molto,
anche perché mi sono capitate alcune situazioni interessanti che mi hanno
spinto a cercare di comprendere meglio quali potessero essere le dinamiche che
differenziano i maschi dalle femmine.
Mi è venuto subito alla mente il tao dove la donna è di
natura Yin (quindi immagazzina energia), mentre l’uomo è di natura Yang
(energia dinamica); già qui dobbiamo renderci conto che la differenza è
sostanziale ma vitale affinchè ci sia
armonia tra i due sessi; lo stesso vale per il concetto di riproduzione, dove
l’uomo racchiude il Jing (essenza racchiusa nei reni, quindi la parte
geneticamente ereditaria), mentre la donna ha l’utero indispensabile alla
generazione; Già da questo aspetto, si può comprendere che uno è indispensabile
per l’altro in un equilibrio perfetto.
Ciò che mi ha portato però a pormi delle domande, è molto
più tangibile e visibile durante le fasi di trattamento. Ho notato quando
tratto le donne, che hanno una percezione molto più ampia del massaggio che le
coinvolge non solo fisicamente, ma anche mentalmente, emotivamente e
spiritualmente; ciò le porta ad essere molto espressive e comunicative sia a
livello fisiognomico che verbale. Mi viene molto più facile percepire Kyo/Jitsu
in una donna che in un uomo ed il lavoro in
hara, spesso da delle risposte immediate e reattive.
Di recente mi è capitata una ricevente che dopo averla fatta
accomodare sul futon, il tempo di lavarmi le mani e di portarmi in posizione
seiza accanto a lei, che ha iniziato subito a piangere. Le ho detto: signora, non
ho neanche cominciato! E lei mi risponde che si è sentita empatica con me e che
sentiva il bisogno di aprirsi. L’uomo ha meccanismi di difesa più alti; ho
notato che le prime sedute rimane molto più fisico. Il suo grado di distensione
si riflette prima sul corpo che sulla mente tant’è che mi parlano spesso di
sentirsi meglio fisicamente, mentre ho avuto riceventi donne che andavano oltre
parlandomi di lontani ricordi, immagini, colori ecc ecc.
Con questo non voglio dire che l’uomo sia più
“superficiale”, ma sicuramente ha bisogno di più tempo per avere una percezione
diversa del trattamento che lo coinvolga su tutti i livelli. Questa condizione
sono riuscito ad ottenerle con riceventi che ho visto in più sedute dove il
lavoro si è evoluto con il tempo.
Una donna generalmente sa essere molto più comunicativa; già
guardando la postura che assume distesa sul futon, mi viene facile farmi
un’idea del suo stato energetico, mentre l’uomo a meno che non abbia delle
dinamiche esplicite in atto, devo sempre articolare il lavoro. Anche in Hara il
lavoro e le sensazioni sono completamente diverse!
Distaccandomi dall’aspetto del trattamento, molti di noi sono
consapevoli che uomo e donna sono diversi in “usi costumi e tradizioni”, ma ciò
mi porta a pensare che il tao allora ha creato i due antagonisti al fine di
generare equilibrio? Probabilmente è così! E allora mi viene da pensare se io
che sono uomo (yang) e tratto un uomo (yang), si crea quell’aspetto dove i poli
dello stesso segno si respingono? Non vorrei pensarla in maniera così estrema,
ma ammetto che mi viene da considerarlo.
Personalmente ammetto che seppur applichi correttamente la
tecnica trattando qualitativamente allo stesso modo uomo o donna, il lavoro
sulla donna mi fa entrare subito nella visione olistica del metodo. Sarebbe
interessante considerare il parere di una collega e vedere se si creano
dinamiche simili alle mie quando tratta un uomo anche se secondo me, non
dipende dal trattamento di per se, ma da quello che si è: uomo o donna ….. ed è
proprio la loro diversità che li unisce.