sabato 27 febbraio 2016

UOMO E DONNA

Buongiorno lettori,
nel corso degli anni, ho avuto modo di trattare centinaia di uomini e centinaia di donne, ma su una cosa non mi sono mai soffermato a riflettere….. e visto che non è mai troppo tardi per condividere appunto delle riflessioni, vorrei farlo sulle differenze espressive (energetiche) tra uomo e donna.
Ammetto che in questi ultimi giorni ci ho pensato molto, anche perché mi sono capitate alcune situazioni interessanti che mi hanno spinto a cercare di comprendere meglio quali potessero essere le dinamiche che differenziano i maschi dalle femmine.
Mi è venuto subito alla mente il tao dove la donna è di natura Yin (quindi immagazzina energia), mentre l’uomo è di natura Yang (energia dinamica); già qui dobbiamo renderci conto che la differenza è sostanziale ma vitale  affinchè ci sia armonia tra i due sessi; lo stesso vale per il concetto di riproduzione, dove l’uomo racchiude il Jing (essenza racchiusa nei reni, quindi la parte geneticamente ereditaria), mentre la donna ha l’utero indispensabile alla generazione; Già da questo aspetto, si può comprendere che uno è indispensabile per l’altro in un equilibrio perfetto.
Ciò che mi ha portato però a pormi delle domande, è molto più tangibile e visibile durante le fasi di trattamento. Ho notato quando tratto le donne, che hanno una percezione molto più ampia del massaggio che le coinvolge non solo fisicamente, ma anche mentalmente, emotivamente e spiritualmente; ciò le porta ad essere molto espressive e comunicative sia a livello fisiognomico che verbale. Mi viene molto più facile percepire Kyo/Jitsu in una donna che in un uomo ed il lavoro in  hara, spesso da delle risposte immediate e reattive.
Di recente mi è capitata una ricevente che dopo averla fatta accomodare sul futon, il tempo di lavarmi le mani e di portarmi in posizione seiza accanto a lei, che ha iniziato subito a piangere. Le ho detto: signora, non ho neanche cominciato! E lei mi risponde che si è sentita empatica con me e che sentiva il bisogno di aprirsi. L’uomo ha meccanismi di difesa più alti; ho notato che le prime sedute rimane molto più fisico. Il suo grado di distensione si riflette prima sul corpo che sulla mente tant’è che mi parlano spesso di sentirsi meglio fisicamente, mentre ho avuto riceventi donne che andavano oltre parlandomi di lontani ricordi, immagini, colori ecc ecc.
Con questo non voglio dire che l’uomo sia più “superficiale”, ma sicuramente ha bisogno di più tempo per avere una percezione diversa del trattamento che lo coinvolga su tutti i livelli. Questa condizione sono riuscito ad ottenerle con riceventi che ho visto in più sedute dove il lavoro si è evoluto con il tempo.
Una donna generalmente sa essere molto più comunicativa; già guardando la postura che assume distesa sul futon, mi viene facile farmi un’idea del suo stato energetico, mentre l’uomo a meno che non abbia delle dinamiche esplicite in atto, devo sempre articolare il lavoro. Anche in Hara il lavoro e le sensazioni sono completamente diverse!
Distaccandomi dall’aspetto del trattamento, molti di noi sono consapevoli che uomo e donna sono diversi in “usi costumi e tradizioni”, ma ciò mi porta a pensare che il tao allora ha creato i due antagonisti al fine di generare equilibrio? Probabilmente è così! E allora mi viene da pensare se io che sono uomo (yang) e tratto un uomo (yang), si crea quell’aspetto dove i poli dello stesso segno si respingono? Non vorrei pensarla in maniera così estrema, ma ammetto che mi viene da considerarlo.
Personalmente ammetto che seppur applichi correttamente la tecnica trattando qualitativamente allo stesso modo uomo o donna, il lavoro sulla donna mi fa entrare subito nella visione olistica del metodo. Sarebbe interessante considerare il parere di una collega e vedere se si creano dinamiche simili alle mie quando tratta un uomo anche se secondo me, non dipende dal trattamento di per se, ma da quello che si è: uomo o donna ….. ed è proprio la loro diversità che li unisce.