lunedì 9 maggio 2016

NUOVE RIFLESSIONI DEONTOLOGICHE...

Buonasera a tutti, cari lettori!
Sempre più mi meraviglio come nel nostro paese ancora ci sia così tanta male informazione su tutto cio’ che gira intorno alle tecniche di massaggio, alle associazioni ed alle scuole di formazione.
Questo ennesimo post che scrivo sulla qualità formativa e su come realmente in Italia viene vista la figura del “massaggiatore”, spero possa aprire gli a occhi a molti che ancora non sanno tante e troppe cose in merito.
L’ispirazione l’ho avuta da un curriculum che ho letto di recente arrivato in hotel dove collaboro e dove ho trovato scritto le seguenti parole riferite ai vari corsi che aveva fatto compreso quello di shiatsu e di ayurveda (da scuola di estetica): corsi riconosciuti dalla regione Lazio!
Cooooooooosaaaaaa? Dopo essermi ripreso dallo shock, ho pensato bene di scrivere queste due righe tanto per chiarire un bel po di punti!
Occupandomi di arti intellettuali, mi riferirò principalmente a queste, e a tutela di ciò ricordiamo la legge 4/2013. Tale legge dice in sintesi: chiunque voglia ricevere un trattamento (tra tutti quelli che rientrano in tale legge, nel mio caso Shiatsu e riflessologia plantare in primis), dovranno rivolgersi ad operatori con iter formativi conformi alle indicazioni dettate dalle federazioni ed associazioni di categoria e cioè: minimo 3 anni di formazione con non meno di 750 ore frontali, iscritti ai registri privati, o autocertificati o registri regionali (vedi regione Lombardia ad esempio). A tutela di tale qualità formativa, degli operatori e dei riceventi, abbiamo il CTS (comitato tecnico scientifico) il quale ha il compito di controllare che la legge venga rispettata e che tutto fili come dovrebbe.
Con tale legge le scuole di estetica non potrebbero ad esempio, non fare più corsi interni di ayurveda, shiatsu, riflessologia, reiki ecc ecc, perché non rispondono ai requisiti richiesti dato che la loro formazione è di durata nettamente inferiore a 750 ore di corso. Una mia collega estetista, ha iniziato scorsa settimana un corso di roflessologia presso la sua scuola di estetica della durata di 2 mesi. Io in due mesi ero ancora alla teoria e non toccavo un piede!
Quindi, la regione Lazio riconosce il titolo di estetista, ma non quello di massaggiatrice/ore tant’è che alla camera del commercio si viene iscritti nell’artigianato. Le figure come la mia e come tutti coloro che si occupano delle arti intellettuali, rientrano in un codice attività 96.09.09. operatore per il benessere fisico.
Mettiamoci anche nel calderone, le scuole private di formazione in tecniche di massaggio anch’esse fuori gioco con la legge 4/2013, ma che continuano senza problemi a formare massaggiatori o presunti tali.
Ci tengo a precisare che non voglio prendermela con nessuno nello specifico, ma sto cercando di fare un ragionamento obiettivo perché poi in fondo, ci sono in mezzo anche io in tutto questo casino e se veramente non si mettono a posto le cose, succede che ognuno agisce come meglio gli conviene a scapito della qualità del lavoro e a scapito di chi si rivolge a gente incompetente! Perciò ribadisco il concetto di essere scrupolosi nel chiedere informazioni sulla formazione a coloro che vi trattano!!
A proposito delle scuole, associazioni culturali e centri olistici che tengono corsi, molti di loro hanno questa bella abitudine di affiliarsi con centri ed enti spesso sportivi, che non hanno nulla a che fare con il massaggio e soprattutto non danno crediti qualitativi e formativi ai corsisti; ma dato che fa più effetto scrivere affiliati XXX, allora prendono questa iniziativa creando ancora più confusione. Sarebbe più qualificante a questo punto, rivolgersi ad un’associazione di categoria competente, ma sarebbe molto più difficile in tal caso avere i giusti requisiti, dato che i corsi che propongono sono tutti full immersion e le associazioni competenti richiedono invece, monte ore superiori alle 750.
Dovete sempre fare riferimento alla legge 4/2013! In Italia non esiste ente che possa garantire la qualità della formazione o che dia punteggi o credenziali perché il settore del massaggio non ha attualmente un riconoscimento! Le uniche figure riconosciute sono il masso fisioterapista/fisioterapista e l’estetista, ma si parla di massaggio terapeutico nel primo caso e di trattamento estetico nel secondo. Per quanto concerne le tecniche olistiche non sono ne l’una e ne l’altra di conseguenza il settore non ha ancora un’inquadratura definita.
A proposito di associazioni, volevo indicarvene qualcuna:
Fisieo (federazione italiana shiatsu insegnati ed operatori)
Apos (associazione professionale operatori shiatsu)
Firp (federazione italiana riflessologia plantare)
Aire (associazione italiana Reiki)
Fnss (federazione nazionale scuole shiatsu)
Anoa (associazione nazionale operatori ayurvedici)
Sirfa (scuola italiana riflessologia facciale vietnamita)
Acsi (associazione operatori in cranio sacrale)
Ecc ecc ecc…
Le associazioni e le federazioni sono un buon punto di partenza anche se anche in questo caso si potrebbero dire alcune cose, ma per lo meno sono la nostra rappresentanza in tutto questo miscuglio!
Io personalmente da iscritto al Rios, attualmente sono più propenso ai registri regionali, anche se poi nessuno ha la briga di andare a vedere chi è iscritto e chi no… Un comune neofita che vuole fare un massaggio, non va sul sito della regione o sul sito delle federazioni nella sezione operatori, ma va nel primo centro estetico, nel primo centro massaggi cinese o dall’amico che ha fatto il corso di un weekend e che Dio gliela mandi buona…
Riepilogando: in Italia, abbiamo la legge 4/2013 ma appunto vivendo in italia, dobbiamo ancora sottostare all’anarchia del settore.
Io continuerò a fare la mia parte informando le persone nell’attesa che qualcosa cambi veramente perché mi occupo di arti intellettuali dal 1999 ed è da allora che ancora continuo a scontrarmi con l’ignoranza (nel senso di ignorare).
Un grosso saluto a tutti voi e a presto

Dario