Buonasera a tutti, cari lettori!
Sempre più mi meraviglio come nel
nostro paese ancora ci sia così tanta male informazione su tutto
cio’ che gira intorno alle tecniche di massaggio, alle associazioni
ed alle scuole di formazione.
Questo ennesimo post che scrivo sulla
qualità formativa e su come realmente in Italia viene vista la
figura del “massaggiatore”, spero possa aprire gli a occhi a
molti che ancora non sanno tante e troppe cose in merito.
L’ispirazione l’ho avuta da un
curriculum che ho letto di recente arrivato in hotel dove collaboro e
dove ho trovato scritto le seguenti parole riferite ai vari corsi che
aveva fatto compreso quello di shiatsu e di ayurveda (da scuola di
estetica): corsi riconosciuti dalla regione Lazio!
Cooooooooosaaaaaa? Dopo essermi ripreso
dallo shock, ho pensato bene di scrivere queste due righe tanto per
chiarire un bel po di punti!
Occupandomi di arti intellettuali, mi
riferirò principalmente a queste, e a tutela di ciò ricordiamo la
legge 4/2013. Tale legge dice in sintesi: chiunque voglia ricevere un
trattamento (tra tutti quelli che rientrano in tale legge, nel mio
caso Shiatsu e riflessologia plantare in primis), dovranno rivolgersi
ad operatori con iter formativi conformi alle indicazioni dettate
dalle federazioni ed associazioni di categoria e cioè: minimo 3 anni
di formazione con non meno di 750 ore frontali, iscritti ai registri
privati, o autocertificati o registri regionali (vedi regione
Lombardia ad esempio). A tutela di tale qualità formativa, degli
operatori e dei riceventi, abbiamo il CTS (comitato tecnico
scientifico) il quale ha il compito di controllare che la legge venga
rispettata e che tutto fili come dovrebbe.
Con tale legge le scuole di estetica
non potrebbero ad esempio, non fare più corsi interni di ayurveda,
shiatsu, riflessologia, reiki ecc ecc, perché non rispondono ai
requisiti richiesti dato che la loro formazione è di durata
nettamente inferiore a 750 ore di corso. Una mia collega estetista,
ha iniziato scorsa settimana un corso di roflessologia presso la sua
scuola di estetica della durata di 2 mesi. Io in due mesi ero ancora
alla teoria e non toccavo un piede!
Quindi, la regione Lazio riconosce il
titolo di estetista, ma non quello di massaggiatrice/ore tant’è
che alla camera del commercio si viene iscritti nell’artigianato.
Le figure come la mia e come tutti coloro che si occupano delle arti
intellettuali, rientrano in un codice attività 96.09.09. operatore
per il benessere fisico.
Mettiamoci anche nel calderone, le
scuole private di formazione in tecniche di massaggio anch’esse
fuori gioco con la legge 4/2013, ma che continuano senza problemi a
formare massaggiatori o presunti tali.
Ci tengo a precisare che non voglio
prendermela con nessuno nello specifico, ma sto cercando di fare un
ragionamento obiettivo perché poi in fondo, ci sono in mezzo anche
io in tutto questo casino e se veramente non si mettono a posto le
cose, succede che ognuno agisce come meglio gli conviene a scapito
della qualità del lavoro e a scapito di chi si rivolge a gente
incompetente! Perciò ribadisco il concetto di essere scrupolosi nel
chiedere informazioni sulla formazione a coloro che vi trattano!!
A proposito delle scuole, associazioni
culturali e centri olistici che tengono corsi, molti di loro hanno
questa bella abitudine di affiliarsi con centri ed enti spesso
sportivi, che non hanno nulla a che fare con il massaggio e
soprattutto non danno crediti qualitativi e formativi ai corsisti; ma
dato che fa più effetto scrivere affiliati XXX, allora prendono
questa iniziativa creando ancora più confusione. Sarebbe più
qualificante a questo punto, rivolgersi ad un’associazione di
categoria competente, ma sarebbe molto più difficile in tal caso
avere i giusti requisiti, dato che i corsi che propongono sono tutti
full immersion e le associazioni competenti richiedono invece, monte
ore superiori alle 750.
Dovete sempre fare riferimento alla legge 4/2013! In Italia non
esiste ente che possa garantire la qualità della formazione o che
dia punteggi o credenziali perché il settore del massaggio non ha
attualmente un riconoscimento! Le uniche figure riconosciute sono il
masso fisioterapista/fisioterapista e l’estetista, ma si parla di
massaggio terapeutico nel primo caso e di trattamento estetico nel
secondo. Per quanto concerne le tecniche olistiche non sono ne l’una
e ne l’altra di conseguenza il settore non ha ancora
un’inquadratura definita.
A proposito di associazioni, volevo
indicarvene qualcuna:
Fisieo (federazione italiana shiatsu
insegnati ed operatori)
Apos (associazione professionale
operatori shiatsu)
Firp (federazione italiana
riflessologia plantare)
Aire (associazione italiana Reiki)
Fnss (federazione nazionale scuole
shiatsu)
Anoa (associazione nazionale operatori
ayurvedici)
Sirfa (scuola italiana riflessologia
facciale vietnamita)
Acsi (associazione operatori in cranio
sacrale)
Ecc ecc ecc…
Le associazioni e le federazioni sono
un buon punto di partenza anche se anche in questo caso si potrebbero
dire alcune cose, ma per lo meno sono la nostra rappresentanza in
tutto questo miscuglio!
Io personalmente da iscritto al Rios,
attualmente sono più propenso ai registri regionali, anche se poi
nessuno ha la briga di andare a vedere chi è iscritto e chi no… Un
comune neofita che vuole fare un massaggio, non va sul sito della
regione o sul sito delle federazioni nella sezione operatori, ma va
nel primo centro estetico, nel primo centro massaggi cinese o
dall’amico che ha fatto il corso di un weekend e che Dio gliela
mandi buona…
Riepilogando: in Italia, abbiamo la
legge 4/2013 ma appunto vivendo in italia, dobbiamo ancora sottostare
all’anarchia del settore.
Io continuerò a fare la mia parte
informando le persone nell’attesa che qualcosa cambi veramente
perché mi occupo di arti intellettuali dal 1999 ed è da allora che
ancora continuo a scontrarmi con l’ignoranza (nel senso di
ignorare).
Un grosso saluto a tutti voi e a presto
Dario