martedì 27 dicembre 2016

APPROCCIO AL DISTURBO CHE SI RIPRESENTA...

Salve lettori,
come spesso mi accade, frutto dei miei post non sono altro che le esperienze di trattamento che mi trovo ad affrontare ogni giorno, parlando anche con i riceventi e lavorando con loro.
Uno dei temi che molte volte mi si presenta, è la ricaduta nel disturbo; capita molto spesso che I ricevente mi dica: ho fatto diverse sedute di (trattamenti di varia natura che non sto qui a specificare), ma dopo poco sono tornato/a al punto di partenza.
Da qui prendo spunto per parlarvi degli squilibri somatici e del perche’ si ricade nel disturbo anche dopo trattamento.
Il riferimento sara’ sempre per metodi applicati correttamente escludendo improvvisati o metodiche inadeguate. Bisogna considerare molti fattori per fare una valutazione di un disturbo quale puo’ essere un dolore al collo o alla schiena; io ho l’abitudine di chiedere sempre loro che tipo di lavoro svolgono o che tipo di attivita’ sportiva praticano…questo gia’ mi da un quadro generale di quello che puo’ essere eventuale causa di accentuazione o ricaduta di un distrurbo, anche perche’ chi solleva pesi in maniera scorretta sollecitando la schiena, non puo’ di certo pretendere di poter star meglio o “guarire” dal suo dolore se per primo non cambia le sue abitudini di sollevamento….. per intenderci.
Altre domande che pongo sono: se ha subito traumi della zona, se ha dei disturbi riflessi (ad esempio stipsi o diarrea per infiammazioni lombari o cefalee, nausea, abbassamento vista per quelli cervicali, ecc ecc…) questo perche’ mi fa capire se c e’ un coinvolgimento anche fisiologico sia come derivazione che come conseguenza.
Premetto che le valutazioni che si fanno in shiatsu in merito alla postura o alle disarmonie della colonna, non hanno nulla a che vedere con metodiche riabilitative; i parametri da noi utilizzati sono completamente diversi come diverso anche l’approccio per il trattamento…. Si puo’ rendere l’idea gia’ dal fatto che noi trattiamo la parte sana per ristabilire quella in sofferenza. Il principio e’ che il corpo umano e’ dotato dei giusti mezzi per rigenerarsi e ristabilirsi solo attraverso le proprie risorse vitali… quello che un operatore shiatsu fa, non e’ altro che stimolare quelle aree, quei meridiani e quei punti, necessari a far si che questo meccanismo prenda il via non assumendo ne un atteggiamento riabilitativo quale invece competenza fisioterapica, me un atteggiamento invasivo che di certo non e’ sua caratteristica.
L’ascolto e’ alla base della riuscita di un trattamento e accompagnare il ricevente anche con indicazioni funzionali al suo disturbo, facendo si che il problema stesso venga consapevolizzato ed affrontato non con dipendenza, ma con autonomia e comprensione.
La visione ristretta che si ha di un disturbo, cioe’ vederlo solo nella sua dimensione e localizzazione, e’ causa della ricaduta; “ho fatto 10 sedute, mi sono fatto scrocchiare, mi sono fatto i massaggi cervicali, sono stato da questo o da quello ecc ecc…. sento tutti i giorni queste parole, ma non sento mai nessuno che mi dice che colui che lo ha trattato gli abbia mai fatto una corretta anamnesi e valutazione dei fattori interni ed esterni. Bisogna essere non un pagliativo, ma una guida per il ricevente che deve aver modo di comprendere il suo disagio e poterlo affrontare al meglio soprattutto cambiando quelle abitudini che ne sono la causa. Sappiamo che l’olismo identifica la totalita’ e di conseguenza dobbiamo vedere il ricevente sotto tutti i punti di vista e non solo per il suo mal di schiena. Abbiamo mezzi per farlo, meridiani, kyo jitsu, tzubo, hara, funzioni energetiche …. Nel limite delle nostre competenze, siamo perfettamente in grado di dare quei giusti mezzi al ricevente oltre che al trattamento, per fa si che il suo benessere venga raggiunto e mantenuto nel tempo, attraverso consapevolezza dello stesso e cambiamento.
Per poter star bene, bisogna comprendere che ci si deve tener cura attraverso un lavoro lungo, costante e consapevole…. l’uso o meglio l’abuso di farmaci anti infiammatori, o la seduta di “scrocchiamento” ossa, o la pozione magica, possono andar bene per un po, ma se non comprendono a fondo il problema, non comprendono quali sono o sono state le cause, non comprendono le giuste abitudini da adottare, possono fare anche centinaia di sedute, ma torneranno sempre e comunque alle origini sei sintomi e del disturbo.
Cambiare e’ necessario per poter star bene…. Lo shiatsu cresce con il ricevente e lo accompagna in un percorso di consapevolezza senza traumi, senza essere invasivo e soprattutto rispettando i tempi di risposta del corpo perche’ il corpo ci parla ed un bravo operatore deve saper cogliere il significato corretto di cio’ che ci dice…..
Un saluto
Dario