lunedì 19 giugno 2017

LO SHIATSU CHE VOGLIAMO ESSERE





Ben trovati lettori!
Scusatemi se sono stato assente per un po, ma il tempo che passa è anche spunto per scrivere articoli che nascono da esperienze dirette che vivo ogni giorno e questo post, riguarderà un argomento che mi è stato ispirato da una mia collega … Claudia.
Spesso quando vado all’ Igea di Roma, mi incontro con lei e durante la pausa pranzo, ci ritroviamo spesso a mangiare assieme nella saletta della scuola. E’ proprio in queste occasioni che iniziamo a parlare di tante cose senza tralasciare il nostro argomento preferito…lo shiatsu.
Lei è un’operatrice più grande di me, ha qualche anno di esperienza in più e diventa un’ispirazione cogliere i suoi punti di vista ed in uno dei nostri ultimi discorsi, ho compreso che il modo di fare shiatsu di un operatore che lo vive e lo fa suo, si allontana di gran lunga da tutto ciò che ha appreso durante le fasi di studio. Parlando con lei mi sono accorto che io stesso ho cambiato completamente il mio modo di lavorare  ed allargando il punto  di vista, mi rendo conto che molti miei colleghi con il quale ho avuto il piacere di lavorare, anch’essi (non tutti), rendevano personale il loro shiatsu.
Da qui ho pensato: lo shiatsu è ciò che vogliamo essere e ciò che vogliamo trasmettere ai nostri riceventi… il mio maestro Kishi, faceva diagnosi a distanza nel Seiki… una cosa che mi aveva sempre affascinato da che venivo inizialmente dalla disgnosi di polso e lingua quando studiai Namikoshi e dai Kyo Jitsu di Hara quando studiai Masunaga. Pensare di riuscire a valutare energeticamente un ricevente senza utilizzare mezzi come quelli appena detti, può sembrare difficile, ma non impossibile…. Io ho trovato il mio modo!
Claudia mi raccontava che lei non fa più diagnosi in Hara da molto tempo , non lavora più neanche le coppie di meridiani funzionali o Kyo Jitsu, mi dice che inizia a trattare, e poi il trattamento prende forma da se… non ci pensa a cosa sta trattando o con quale intenzione, lei tratta e probabilmente sfruttando il concetto di qui ed ora, riesce ad essere efficace.
Ammiro molto un’ottica di questo tipo, perché io stesso sono del parere che l’energia essendo libera, ha bisogno di esprimersi e noi siamo il mezzo giusto per applicare questo principio se solo la si lascia scorrere… senza condizionare, ascoltare e lasciar scorrere.
Detto questo, mi rendo conto come dicevo, che anche il mio shiatsu è cambiato tantissimo…seppur tenga ancora considerazione dei Kyo Jitsu, mi rendo conto che i miei studi sulla fisiognomica e gli atteggiamenti posturali, mi fanno comprendere senza neanche toccare il ricevente, il suo stato energetico solo osservandolo nelle posizioni che assume ed i tratti somatici. Da li traggo spunto per relazionarmi con la condizione prioritaria di cui necessita. Il corpo riflette molti aspetti, da quelli fisiologici, traumatici, emozionali e psicologici… il mio compito è comprendere quale livello ha più bisogno e come posso dare sostegno a fin che si rifletta positivamente su tutti gli altri. Da qui sta la capacità di un operatore… trovare la sua strada, quella più facile o più difficile non conta, quello che conta è essere efficaci e sentirsi a proprio agio in quello che si fa senza ansie senza incertezze, senza aspettative e stando in contatto con se stessi ed il ricevente.
Masunaga disegnò le mappe dei meridiani stravolgendo quelle che fossero le “regole” dell MTC (medicina tradizionale cinese), ma poi strappò la cartina stessa, rendendosi conto che l’energia è mutabile e che ognuno di noi deve trovare la sua strada e la sua forma di energia! Mai parole furono più sagge!!
Da che iniziai a studiare nel 1999 ho avuto molti insegnanti e molti colleghi e da ognuno di loro ho tratto ispirazione per riuscire ad oggi a presentare uno shiatsu puro, fluido, essenziale e centrato, fatto di un ascolto ed un’osservazione molto sottile…il tocco funzionale e deciso che raggiunge l’essenza stessa dell’energia…
Ringrazio tutti i miei maestri, i miei compagni di corso, i colleghi con i quali ho avuto modo di confrontarmi soprattutto Claudia e ringrazierò sempre e per sempre, tutti i miei riceventi che sono stati la vera ispirazione per il mio shiatsu… crescerò ancora e porterò dentro di me un’essenza che condividerò con tutti coloro che incontrerò sulla mia strada!
Un abbraccio
Dario