Ben trovati lettori!
Scusatemi se sono stato assente per un po, ma il tempo che
passa è anche spunto per scrivere articoli che nascono da esperienze dirette
che vivo ogni giorno e questo post, riguarderà un argomento che mi è stato
ispirato da una mia collega … Claudia.
Spesso quando vado all’ Igea di Roma, mi incontro con lei e
durante la pausa pranzo, ci ritroviamo spesso a mangiare assieme nella saletta
della scuola. E’ proprio in queste occasioni che iniziamo a parlare di tante
cose senza tralasciare il nostro argomento preferito…lo shiatsu.
Lei è un’operatrice più grande di me, ha qualche anno di
esperienza in più e diventa un’ispirazione cogliere i suoi punti di vista ed in
uno dei nostri ultimi discorsi, ho compreso che il modo di fare shiatsu di un
operatore che lo vive e lo fa suo, si allontana di gran lunga da tutto ciò che
ha appreso durante le fasi di studio. Parlando con lei mi sono accorto che io
stesso ho cambiato completamente il mio modo di lavorare ed allargando il punto di vista, mi rendo conto che molti miei
colleghi con il quale ho avuto il piacere di lavorare, anch’essi (non tutti),
rendevano personale il loro shiatsu.
Da qui ho pensato: lo shiatsu è ciò che vogliamo essere e
ciò che vogliamo trasmettere ai nostri riceventi… il mio maestro Kishi, faceva
diagnosi a distanza nel Seiki… una cosa che mi aveva sempre affascinato da che
venivo inizialmente dalla disgnosi di polso e lingua quando studiai Namikoshi e
dai Kyo Jitsu di Hara quando studiai Masunaga. Pensare di riuscire a valutare
energeticamente un ricevente senza utilizzare mezzi come quelli appena detti,
può sembrare difficile, ma non impossibile…. Io ho trovato il mio modo!
Claudia mi raccontava che lei non fa più diagnosi in Hara da
molto tempo , non lavora più neanche le coppie di meridiani funzionali o Kyo
Jitsu, mi dice che inizia a trattare, e poi il trattamento prende forma da se…
non ci pensa a cosa sta trattando o con quale intenzione, lei tratta e
probabilmente sfruttando il concetto di qui ed ora, riesce ad essere efficace.
Ammiro molto un’ottica di questo tipo, perché io stesso sono
del parere che l’energia essendo libera, ha bisogno di esprimersi e noi siamo
il mezzo giusto per applicare questo principio se solo la si lascia scorrere…
senza condizionare, ascoltare e lasciar scorrere.
Detto questo, mi rendo conto come dicevo, che anche il mio
shiatsu è cambiato tantissimo…seppur tenga ancora considerazione dei Kyo Jitsu,
mi rendo conto che i miei studi sulla fisiognomica e gli atteggiamenti
posturali, mi fanno comprendere senza neanche toccare il ricevente, il suo
stato energetico solo osservandolo nelle posizioni che assume ed i tratti
somatici. Da li traggo spunto per relazionarmi con la condizione prioritaria di
cui necessita. Il corpo riflette molti aspetti, da quelli fisiologici,
traumatici, emozionali e psicologici… il mio compito è comprendere quale
livello ha più bisogno e come posso dare sostegno a fin che si rifletta
positivamente su tutti gli altri. Da qui sta la capacità di un operatore…
trovare la sua strada, quella più facile o più difficile non conta, quello che
conta è essere efficaci e sentirsi a proprio agio in quello che si fa senza
ansie senza incertezze, senza aspettative e stando in contatto con se stessi ed
il ricevente.
Masunaga disegnò le mappe dei meridiani stravolgendo quelle
che fossero le “regole” dell MTC (medicina tradizionale cinese), ma poi strappò
la cartina stessa, rendendosi conto che l’energia è mutabile e che ognuno di
noi deve trovare la sua strada e la sua forma di energia! Mai parole furono più
sagge!!
Da che iniziai a studiare nel 1999 ho avuto molti insegnanti
e molti colleghi e da ognuno di loro ho tratto ispirazione per riuscire ad oggi
a presentare uno shiatsu puro, fluido, essenziale e centrato, fatto di un
ascolto ed un’osservazione molto sottile…il tocco funzionale e deciso che
raggiunge l’essenza stessa dell’energia…
Ringrazio tutti i miei maestri, i miei compagni di corso, i
colleghi con i quali ho avuto modo di confrontarmi soprattutto Claudia e
ringrazierò sempre e per sempre, tutti i miei riceventi che sono stati la vera
ispirazione per il mio shiatsu… crescerò ancora e porterò dentro di me
un’essenza che condividerò con tutti coloro che incontrerò sulla mia strada!
Un abbraccio
Dario