Buongiorno a tutti,
quando incontro un ricevente per la prima volta, è mia abitudine porre sempre questa domanda:
"per quale motivo ha scelto di fare questo trattamento?"
Le risposte sono varie, ma spesso vengono accomunate da un unico fattore e cioè lo "stress".
Molti parlano dello stress come fattore negativo, ma si sbagliano perchè è molto importante vivere situazioni di stress perchè sono quelle che ci danno lo stimolo alla vita portando le surrenali a produrre adrenalina in grado di farci sostenere i ritmi, le situazioni e le circostanze appunto stressanti.
Lo stress si tramuta in "patologico" quando non siamo più in grado di sopportarlo ed è così poi che si manifestano soma sia a livello psicologico che fisiologico strutturale.
Per raggiungere uno stato di benessere, dobbiamo porre molta attenzione a ciò di cui il nostro corpo ha bisogno: riposo, un'alimentazione corretta, attività fisica e un diverso atteggiamento verso i fattori stressanti in senso negativo.
Nella prassi che ci permette di prevenire o controllare il nostro livello di stress, possiamo far rientrare una rilassante seduta di riflessologia plantare: per molti di noi sarebbe sufficiente una seduta al mese per mantenerci in "equilibrio".
Il grande studioso Hans Seyle, che ha raggiunto una fama internazionale per i suoi studi e scoperte sugli effetti dello stress sull'organismo, ha dichiarato che il 60-80% dei disturbi fisici, trovano la loro causa nella nostra testa. Ciò equivale a dire che la distensione, il rilassamento, il pensiero positivo sono di importanza vitale per il ripristino di una buona salute.
E i fatti provano questa affermazione. Possiamo dire, andando oltre, che il nostro stesso subconscio conosce la soluzione del problema che ci affligge poichè, in ogni istante del giorno e della notte, questo meraviglioso elaboratore, alla stregua di un grosso computer, è preposto ad assicurare l'equilibrio dell'ambiente interno del nostro corpo e per fare ciò, deve essere in possesso di tutti i dati che ci riguardano; in più, esso sa come curare i nostri disturbi. L'importante è che lo ascoltiamo e che ci ascoltiamo, come una sorta di medico interno, di istinto alla sopravvivenza e alla vita.
Sono profondamente convinto che non esista problema senza soluzione e che se si sa ascoltare il proprio subconscio, si è in grado di trovare la chiave per aprire le porte della salute. Senza dubbio la riflessologia fa parte dei mezzi, semplici ed efficaci, che hanno il potere di liberarci dalle disarmonie senza per questo tralasciare gli elementi naturali apportatori di salute che abbiamo già ricordato: mangiare in modo sano, fare esercizio fisico, riposare, osservare le norme igieniche ecc...
I piedi ci mostrano questi disequilibri e - meravigliosamente - se siamo in grado di vederli nel piede, abbiamo la possibilità di prendere porvvedimenti. La parola Stress (negativo), può essere tradotta in tutto ciò che produce alterazione o sconvolgimento dell'equilibrio organico, determinando una condizione di malessere, disagio o tensione; tale condizione può avere basi fisiologiche o psicologiche. Fisiologiche perchè non possiamo negare l'esistenza di uno stress anche all'interno del nostro organismo, conseguente familiari o magari - lo si scoprirà tra qualche anno - genetici. Le cellule di un organismo quando vivono in un'atmosfera ideale, lavorano meglio e più lungo e riescono ad eliminare le tensioni quotidiane senza danneggiare le proprie strutture funzionali. Ma quando il micro ambiente cellulare è inquinato, cellule e sistemi lavorano più intensamente per drenare l'eccesso di tossine che impediscono al corpo di sopravvivere secondo i criteri per il quale è stato progettato. Se questo persiste nel tempo, richiede al nostro organismo un super lavoro e se questa aggressione è troppo forte, la soglia viene superata ed i meccanismi di compenso fisiologico non funzionano più.
In un'ottica generale, ma anche globale e addirittura olistica, possiamo dire che tutto il corpo vive e lavora meglio in un'atmosfera ideale di tranquillità. Ciò potrebbe significare che le tensioni quotidiane non dovrebbero continuamente interferire sulle strutture funzionali integrate del nostro organismo. Bisognerebbe essere sempre tranquilli ed avere la forza di reagire a tutto quello che ci sta danneggiando.
Madre natura ci ha progettati e programmati al fine della sopravvivenza, anche in un ambiente ostile alle nostre capacità. Ma non possiamo non pensare che, qualora si verifichi il superamento di determinati limiti prefissati, il nostro organismo non sia capace di effettuare una sorta di superlavoro, quantomeno momentaneo, per compensare fisiologicamente le effettive necessità che si dovrebbero presentare. Questa situazione però deve essere solo momentanea. Al di là delle singole reazioni soggettive, i meccanismi fisiologici di adattamento a situazioni particolari possono non essere sufficienti a tamponare la situazione di stress, e quindi essere comunque il segnale di una effettiva esigenza di aiuto, inteso come necessità di ricercare l'equilibrio per mezzo di elementi esterni, come le tecniche olistiche naturali. Lo stress è il limite massimo che può sopportare il nostro organismo con i suoi meccanismi di compenso fisiologico.
Lo stress può essere endogeno o esogeno. Lo stress endogeno è quella tensione che viene dall'interno del nostro organismo a seguito di vari fattori. Lo stress esogeno è quella tensione che deriva dagli stimoli esterni le cui cause sono innumerevoli (ad esempio l'uso eccessivo di farmaci, l'inquinamento atmosferico, aventi vissuti come spiacevoli, infortuni...)
Ma torniamo ai piedi; essi sono i terminali, i punti periferici, delle nostre aree di tensione. Rappresentano un elemento di scarico e pertanto sono indicatori delle nostre tensioni e dolori: potremmo definirli una zona parlante del nostro organismo.
Come vengono evidenziate le tensioni nei nostri piedi?
Il corpo reagisce allo stress in sue modi: o lottando, o fuggendo. Lottando, cioè lavorando più del solito, affaticandosi come reazione ad un deficit momentaneo. Ad esempio se la persona sta impegnandosi sul lavoro oltre le sue possibilità fisiche di quel momento, avremo i polmoni che lavorano di più in quanto le cellule richiedono più ossigeno e pertanto vedremo plantarmente la zona riflessa dei polmoni diventare di colore rosso.
Se il corpo non lotta, allora fugge e vuol dire che ha paura di affrontare tale situazione; così si affloscia, rinuncia alla lotta. Oppure se è talmente alta la tensione da non avere la forza di reagire alle varie sollecitazioni che gli arrivano, sia all'esterno che all'interno, le suddette zone riflesse del polmone, anziché rosse si presenteranno bianche.
Quando l'energia disponibile per fornire vitalità non fluisce a causa dello stress subito, ne consegue la stasi con un disturbo nel sistema nervoso centrale. Questo disturbo si manifesta come un "brusio" nella mente. Un leggero vocio disturbante di sottofondo si accompagna al pensare chiaro, alla serenità e a risposte equilibrate, e lo stesso brusio ma ancora più accentuato, si accompagna ad una rigidità mentale e fisica, confusione e senso di squilibrio generale. La muscolatura pertanto risponde "trattenendo" o bloccando questo flusso. Più "brusio" interno abbiamo, meno energia il nostro sistema nervoso riesce ad utilizzare, riducendo perciò la capacità dell'organismo di rispondere adeguatamente al suo ambiente. Così vediamo nel piede, la pelle diventare floscia e di colore bianco nella zona che corrisponde ai polmoni, che sono la seconda grande pompa di energia (QI puro).
A presto
Dario
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