domenica 27 settembre 2015

EMOZIONI E RIFLESSIONI...

Buongiorno a tutti,
mai come in questi ultimi 5 mesi, sono stato travolto da un'infinita' di emozioni che mi hanno portato a riflettere sulla mia stessa vita.
L'esperienza di lavoro di questa estate e vicende di vita personale, mi hanno spinto a scrivere questo post sulle emozioni e credo sia argomento che a chi piu' chi meno, possa interessare tutti.

Emozioni e' una parola che deriva da ex-movere che vuol dire muovere verso l'esterno; cio' vuol dire semplicemnte che ogni emozione che noi proviamo, deve essere espressa al momento giusto, cioe' quando la percepiamo e nel contesto giusto. Solo così puo' riflettere la vera natura ed essere costruttiva.

Le emozioni in medicina tradizionale cinese si dividono in:
Paura, elemento acqua
tristezza, elemento metallo
gioia, elemento fuoco
rabbia elemento legno
preoccupazione, elemento terra.

Per paura intendiamo cio' che ci protegge da un pericolo e la risposta puo' avvenire tramite la fuga dallo stesso. L'interpretazione che vorrei dare pero' di tale emozione, e' che se la paura aiuta a stimolare le surrenali attraverso la produzione di adrenalina, a questo punto la paura e' stimolo ad affrontare i pericoli. Il blocco delle gambe per paura ad esempio va contro la natura del rene che e' istintivo e di azione (paragonato allo start nella corsa).

Per tristezza si intendono i lutti non solo come morte, ma da tutto cio' che viene a mancarci. Si puo' avere il lutto di una persona, ma anche di un luogo o di un oggetto. La tristezza crea introspezione ed abbiamo spesso difficolta' a relazionarci con gli altri e ad entrare in contatto epidermico con gli altri dato che la pelle e' l'organo controllato dal polmone e crea il nostro personale confine con l'esterno.

La gioia e' a 360 gradi e comprende anche l'amore. Spesso si esprime con colorito del volto e del collo. La gioia e' espressione di se che viene dal cuore. 

La rabbia risiede nel fegato ed e' una delle emozioni piu' difficili da gestire perche' spesso sfocia in rabbia incontrollata. La rabbia e' fonte di grande energia e la societa' attuale ne fa spesso un uso smodato ed incontrollato (avete notato quanto sia piu' facile essere aggressivi e scaricare le proprie frustrazioni sui social network?). La rabbia si associa spesso anche alle altre emozioni come ad esempio mi fa rabbia non riuscire ad affrontare un problema perche' ho paura; oppure subisco un lutto ed ho rabbia perche' avrei voluto far qualcosa per evitarlo; oppure rifletto e mi preoccupo su una dinamica e mi fa rabbia perche' non riesco a trovare la soluzione.

La preoccupazione e' una di quelle emozioni che maggiormente riscontro. La societa' moderna, ci pone troppe volte davanti a dilemmi della vita e siamo talmente presi da cio' che ci circonda che non abbiamo la capacita' di riflettere in maniera costruttiva e concreta da perderci in viaggi mentali ossessionanti. La milza che e' l'organo primario per la mente riflessiva, e' anche quella che concretizza i nostri pensieri ed i nostri progetti; li rende reali e materiali. La milza in fisiologia e' colei che ha una funzione di produzione del sangue, rigenera i globuli rossi danneggiati o ne produce di nuovi. Quest'aspetto fisiologico dovrebbe creare il giusto legame con la fase mentale di rendere reale i nostri pensieri. Io stesso che sto scrivendo queste parole sto attivando milza perche' penso, elaboro e metto nero su bianco.

Il mastro del cuore e' il meridiano indiscusso per quanto riguarda la cirolazione delle emozioni. E' lui il vero responsabile dei nostri "blocchi" o "sblocchi" emotivi. Il mastro del cuore ha una funzione di circolazione e protezione (emotiva); si associa al pericardio che e' l'involucro a protezione del cuore.

Vista la parte "tecnica", vediamo la parte piu' pratica.
Quanti di voi sono i migliori al mondo a dispensare consigli agli altri, ma poi quando dobbiamo applicarli su noi stessi facciamo fatica?
Io stesso mi tiro in ballo in questo e mai come in questi ultimi tempi mi sono sentito così empatico con le persone da diventare una sorta di immunodepresso emozionale.
Ho trattato varie persone che presentavano spesso squilibri emozionali tutti pero' con la stessa incapacita' di esprimere il proprio disagio. Essendo io stesso emotivamente sensibile, mi veniva molto facile percepire le sensazioni, ma allo stesso tempo mi veniva molto facile cadere in empatia e passatemi il termine, "soffrire con loro". Non nego che durante alcune sedute avevo il magone e mi veniva da piangere, ma durante i miei studi di shiatsu, mi hanno insegnato che bisogna stare in quello che si ha ed in quello che si e; solo così la vera natura delle cose puo' emergere.

In tutte le occasioni, comunque sono stato in grado di gestire le mie e le loro emozioni facendo capo alla mia esperienza, alla parte professionale e rimanendo in quello che e' il mio lavoro, ma le stesse belle parole che ho detto a loro, mi rendo conto che poi non sono riuscito a metterle bene in pratica su me stesso, tant'e' che ad oggi ancora mi scontro con le realta' emozionali.
Apprendo molto dai miei trattamenti ed ogni ricevente e' un mio insegnante. La mia vita mi sta ponendo davanti molte situazioni scatenanti delle emozioni, ma ora come ora sto cercando di cogliere i lati costruttivi e come diceva james needham: la vita e' fatta di lezioni e ti si ripresenteranno ogni volta finche' non le avrai apprese. Una volta appresa una lezione, potrai passare alla successiva. 

Attualmente seppur tra subbugli, devo ringraziare una persona che mi sta davvero a cuore e che mi ha insegnato molto e soprattutto mi ha fatto aprire gli occhi su tanti aspetti emotivi e un ringraziamento speciale va anche a tutti quei riceventi che ogni volta mi pongono davanti la loro emozione rendendomi partecipe di parte della loro vita. Sto cogliendo i lati migliori anche su esperienze negative per rendere a sua volta migliore la mia vita e la mia capacita' di essere emotivamente sereno.

Non abbiate timore di essere giudicati, non temete le emozioni, loro desiderano solo essere espresse perche' per quanto possiamo reprimerle, non si cancellano, circolano dentro di noi e comunque per forza di cose, si manifestano.... anche patologicamente. Percio' assecondiamole e viviamole.

Un abbraccio a voi tutti.

Dario


martedì 8 settembre 2015

HARA SORGENTE DI VITA

Buonasera a tutti! E' vero! e' passato un po dall'ultimo post e mi scuso per questo. Riprendere contatto con il blog, mi riporta alle origini del tutto e non a caso, volevo parlare di HARA dove tutto ha origine e dove tutto si genera! l'Hara e' fonte di informazioni e come dice il titolo del post, sorgente di vita! Vi lascio con un testo di Giampiero Brusasco dove si affronta l'argomento Hara sotto tutti i punti di vista. Buona lettura.
 Il concetto di Hara è una peculiarità giapponese. Infatti non è solo considerato un luogo fisico ma anche un processo cosciente. E’ il nostro baricentro fisico e mentale. Da esso parte il movimento armonico del corpo nel suo insieme e in esso si avvertono le emozioni che influenzano la mente. In Giappone l’hara è considerata la sede della volontà, una qualità spirituale che influenza la psiche attraverso i sentimenti.
 Un po’ di storia.
 Il trattamento diretto dell’hara è una caratteristica del massaggio tradizionale giapponese, o anma, che prende il nome di AMPUKU, cioè palpare l'addome. Il suo obiettivo è smuovere la stagnazione del ki (qi, chi). In seguito a ciò si sviluppò la valutazione dell’hara come principio guida del trattamento e come zona elettiva d’intervento. Perciò la valutazione dell’hara è un’arte che si è sviluppata in Giappone e non ha precedenti altrove. Nel nostro tempo il trattamento di hara nei vari stili di shiatsu e loro derivati ha una connotazione abbastanza ampia ma ha assunto aspetti diversi dalla forma originale. Aggiunte, variazioni, interpretazioni ed esperienze hanno inserito o tolto sequenze al modello autentico che utilizza prevalentemente le tecniche del palmo, di rullamento e di impastamento. Oggi Moderne ricerche sul sistema nervoso danno ragione alla tradizione orientale che vede la zona addominale come sede di un processo di elaborazione inconscio con capacità di influire sul nostro modo di pensare e agire. Infatti studi scientifici hanno dimostrato che il processo digestivo è regolato dalla presenza nella zona addominale di neuroni in quantità persino superiori a quelli presenti nel cervello. Questo fa sì che, come conseguenza, gli sbalzi d’umore influiscano sul processo digestivo e viceversa con effetti sui diversi piani dell’essere. L’Acqua e il Fuoco Una visione emblematica dell’hara come sede dell’energia vitale è quella che utilizza gli elementi primitivi dell’Acqua e del Fuoco (fig. 1). Le aree energetiche sono distribuite lungo l’asse del Vaso di Concezione ed oltre al Fuoco (dallo sterno fino a due dita sopra l'ombelico) troviamo inoltre la Terra (attorno all'ombelico fino al tanden) e infine l’Acqua (dal tanden al pube). Queste zone simboliche sono collegate rispettivamente con tre Zang, il Cuore, la Milza e i Reni per un’ulteriore legame rappresentativo. Zone e linee di trattamento dell'addome Molte sono le tecniche di lavoro dell’hara ma alcune linee generali si possono trarre conoscendo il movimento del ki all’interno dei meridiani e tra gli Zang Fu. Ecco alcune indicazioni che possono essere utili per un buon successo nell’armonizzare un problema comune, detto hara gatatsu (hara rovesciato). Questa stato è tipico di persone che fanno poco esercizio fisico e soffrono lo stress per un eccesso di impegno mentale (la tipica sindrome da ufficio e da studente universitario). Linee generali di trattamento dalla zona centrale verso l'esterno dall'alto verso il basso dal lato sinistro verso il lato destro
 Tecniche di lavoro avanzate. Un approccio più mirato consiste nel lavorare inizialmente sulle aree che mostrano dolore acuto o sensazioni riflesse o intermittenti, così come su altre zone reattive dell'addome. Le più importanti sono quelle che danno sensazioni che si irradiano verso le zone del corpo dove si manifesta il problema (e.g. sensazioni lungo il meridiano). Se non c'è irradiazione delle sensazioni, l'area per iniziare è quella d’acuto dolore che uke ci riporta verbalmente o che incontriamo nella palpazione. Il respiro è uno strumento importante che coadiuva la pressione, quindi è opportuno inspirare e portare la pressione per gradi contando fino a tre. E’ opportuno arrestare la pressione quando il dolore si manifesta e lentamente retrocedere espirando per lo stesso tempo intervenuto nella pressione. Ripetere più volte per creare accettazione e sciogliere la tensione. Se la zona o il punto è molto dolente, applicare la pressione diagonalmente, come a voler scavare sotto la zona interessata. Ci sono momenti in cui però il dolore dell'hara o la tensione o la contrazione dell'addome sono eccessivi ed è quindi utile usare metodiche di supporto. Il mio consiglio è di trattare la Milza, il Rene, il Fegato nella coscia e lo Stomaco e la Vescica Biliare nella parte inferiore della gamba e nel piede. La controprova può essere fatta anche valutando l’hara attraverso la pressione preventiva su questi tsubo: se essi sono dolenti è segno di hara debole, ma teso e reattivo. Una situazione frequente è la percezione di una pulsazione o un battito sull'addome; questa condizione sarà di solito affiancata da una zona tesa o contratta. Trattare allora la zona riflessa (la zona tesa) vicina alla pulsazione premendo verso di essa o sotto a essa come per raggiungerla. Potete anche individuare dei gonfiori; questi non vanno trattati direttamente ma è meglio trattare attorno ad essi finche trovate una zona reattiva che funge da catalizzatore. Anche in questo caso dedicare l’attenzione a questa zona fino a che si rilassa. Infine se l'hara risulta generalmente vuota e carente (kyo) con le dita che vengono quasi attratte dentro, cercate una zona protetta al tatto, tesa e contratta (jitsu). Applicate la pressione finché si rilassa. Fate fare esercizi di respirazione al ricevente. Fuoco C Terra ombelico M Tanden Tanden Acqua R Hara Fig. 2 Hara Fig. 1 Ulteriori associazioni per il trattamento La zona sopraomebelicale regola, lo ST, la M, l'IT, l'IC, il TR, il F, il C, e il ki ribelle, cioè sintomi di nausea, crampi, inappetenza, rigurgiti acidi, borborigmi, palpitazioni, spasmi alla gola ma anche pensiero confuso e ansietà. La zona sottombelicale stimola la circolazione dei Liquidi, espelle l'Umidità, tonifica lo Yin e lo Yang renale, stimola la discesa dello Yang, tonifica la condizione di Vuoto generale, cioè sintomi quali l’edema alle gambe, disturbi vaginali, urina frequente, agitazione e insonnia, scarso vigore sessuale, emorroidi, cicli irregolari.