domenica 13 maggio 2012

CICLO DI CONTATTO ED EMOZIONI

La parola emozione, deriva da "ex movere" (muovere verso l'esterno).
Ciò sta a significare che ognuno di noi per poter vivere in armonia con le proprie emozioni, dovrebbe avere la capacità di saperle esprimere nella maniera più spontanea e naturale.
Non sempre questo però è possibile in quanto ci sono diversi fattori inibitori che coinvolgono non tanto l'espressione di per se dell'emozione, ma la risposta che ne deriva.
Se dovessimo fare un esempio,l'amore che è racchiuso nel meridiano del cuore, è la massima espressione di noi stessi che non sempre riusciamo a trasmette come nel caso degli amori non corrisposti. Un altro esempio può essere la rabbia repressa, che sfocia in contesti non sempre idonei.

Vorrei partire per spiegare meglio il meccanismo delle emozioni, dal "ciclo di contatto" che descrive le diverse fasi:

Si parte dalla fase di "ritiro" dove con un verso crescente, si passa alla "sensazione" che è quella che ci fa sentire l'emozione, "consapevolezza" dove si classifica la propria emozione, "mobilità energia" dove l'emozine si tramuta in azione (picco), in fase discendente "azione" dove l'emozione si minifesta, " contatto" dove l'emozione interagisce e "ritiro" fase di chiusura del ciclo.

Il ciclo di contatto è la forma psico analitica per comprendere il movimento dell'emozione, ma come possiamo tradurlo attraverso il ciclo energetico?

Le emozioni secondo il ciclo energetico, sono così classificate:
loggia metallo: tristezza
loggia terra: preoccupazione/ossessione
loggia fuoco: gioia/amore
loggia acqua: paura/terrore
loggia legno: rabbia

Il meridiano del mastro del cuore, ha la funzione primaria della circolazione e protezione e per circolazione si intende anche quella di tutte le emozioni. E' importante che queste si alternino in maniera sana e costruttiva, questo perchè c'è la necessità per il nostro corpo e la nostra mente di esternare lo stato d'animo che ci rappresenta in quel momento per evitare che il loro ristagno, crei dei processi psicosomatici.
per fare un esempio vicino a noi, nel caso di un lutto, il meridiano di polmone si attiva in quanto interessa l'emozine della tristezza e si può manifestare somaticamente con introspezione, respiro ansimante, spalle chiuse, bocca grinzosa ecc ecc.

Molti sono i riceventi che tratto e che presentano squilibri emozionali, maggiormente legati alla loro incapacità di saper esternare il proprio stato d'animo.
Quello che in realtà temiamo, non è esprimere l'emozione di per se, ma la conseguenza che ne deriva; è più facile rimanere in silenzio che esprimere il proprio amore nei confronti di una persona temendo un rifiuto, è più facile tormentarsi con pensieri ossessivi piuttosto che parlare con il diretto interessato di un argomento in sospeso o di un discorso non chiarito, è più facile celare il pianto piuttosto che esprimere la propria tristezza davanti agli occhi della società, è più facile scaricare la rabbia decontestualizzata piuttosto che nei confronti della persona coinvolta......
Il corpo umano è come una spugna, quando ci accade qualcosa, viene inevitabilente coinvolta un'emozione. Se questa non trova sfogo, circola dentro il nostro corpo finchè non trova essa stessa una via di fuga che può trasformarsi in un qualsiasi disturbo psicofisico; dolore del rachide, mal di testa, psoriasi, alitosi, attacchi di panico, perdita di capelli, gastriti......la lista può essere infinita!

Il consiglio che posso dare a voi tutti e a me stesso, è quello di esprimere sempre le proprie emozioni avendo la consapevolezza e la capacità di sapersi prendere le proprie responsabilità, ma sopratutto di esprimerle nel momento in qui le sentiamo perchè solo così mantengono la giusta qualità; che si parli di psicologia come nel ciclo di contatto, o che si parli di energia come per il mastro del cuore, lo scopo è sempre quello di far ciroclare le emozioni per poterle vivere nella maniera più sana possibile, ne vale il nostro equilibrio psicofisico.



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